E’ stato rinviato al 3 aprile, per eventuali repliche e la sentenza, il processo d’appello-bis sul rito abbreviato di Geenna. Oggi hanno parlato le difese di Marco Fabrizio Di Donato, considerato un esponente di spicco della locale di ‘Ndrangheta di Aosta, e di Salvatore Filice. Nella scorsa udienza, la procura generale di Torino aveva chiesto di rideterminare da 9 anni a 6 anni e 8 mesi la pena inflitta a Marco Fabrizio Di Donato, difeso dall’avvocato Demetrio La Cava. Il sostituto procuratore generale Marcello Tatangelo, infatti, ha chiesto l’assoluzione dal reato di voto di scambio politico mafioso riguardante l’elezione di Monica Carcea al Consiglio comunale di Saint-Pierre e la derubricazione a solo tentativo della presunta estorsione per i lavori al ristorante di Aosta ‘La Grotta azzurra’. I giudici della Corte di Cassazione, nell’aprile 2023, avevano annullato con rinvio soltanto questi due capi di imputazione per Marco Fabrizio Di Donato. La procura generale ha invece chiesto la conferma della condanna per tentata estorsione e violazione della normativa sulle armi a 2 anni e 4 mesi di reclusione a carico di Salvatore Filice, difeso dagli avvocati Gianfranco Sapia ed Elena Corgnier. Nei confronti di Filice i giudici della Corte di Cassazione avevano annullato con rinvio il solo capo d’accusa riguardante la tentata estorsione. In aula, la difesa di Filice ha sostenuto che l’imputato ”agiva per tutela di un suo diritto e per tanto dovrebbe configurarsi al più il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni anziché quello più grave con conseguente proscioglimento per mancanza di condizione di procedibilità rispetto a questo reato meno grave”.
Ndrangheta in Valle d’Aosta, processo Geenna: sentenza prevista il 3 aprile
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