Non sarà presente domani a Bologna per l’inizio del processo a suo carico davanti alla Corte d’assise d’appello (presieduta dal giudice Alberto Pederiali), l’ex terrorista di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini, condannato in primo grado all’ergastolo per la strage di Bologna del 2 agosto 1980.
Bellini si trova in carcere a Spoleto dallo scorso giugno, quando venne arrestato per il pericolo che commettesse altri reati dopo aver minacciato l’ex moglie, Maurizia Bonini, e il presidente della Corte d’Assise, Francesco Maria Caruso, che lo ha condannato.
“Il presidente della Corte – ha spiegato l’avvocato Antonio Capitella, che insieme al collega Manfredo Fiormonti assiste l’ex terrorista di destra – il 17 gennaio aveva disposto l’ordine di traduzione dal carcere per Bellini, dopo nostra istanza, in modo di permettergli di partecipare all’udienza, ma il 23 gennaio il Dap con una nota ha detto di ‘no’ per motivi di sicurezza e problemi di personale. Questo significa che potrebbe partecipare solo in videoconferenza. Noi però chiederemo nuovamente alla Corte di permettergli di partecipare in presenza, è un suo diritto”.
Oltre all’ex terrorista e killer di ‘ndrangheta Paolo Bellini, il 31 gennaio torneranno a processo anche l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio, e condannato in primo grado a 6 anni e Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli, a Roma, accusato di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini, condannato a 4 anni.