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Presentato il rapporto Asvis sullo sviluppo sostenibile: “In Calabria pochi progressi su obiettivi Agenda 2030”

 L’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) ha presentato al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) il rapporto “I territori e lo sviluppo sostenibile 2023” che descrive lo sviluppo sostenibile in Calabria.

Il rapporto, giunto alla quarta edizione, analizza il posizionamento, l’andamento nel tempo e la distanza di Regioni e Province autonome, Città metropolitane e Province rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (Sdgs) sulla base di circa 100 indicatori statistici e affronta temi come decarbonizzazione dei trasporti, dissesto idrogeologico e altri rischi (sismico, vulcanico, desertificazione, siccità, incendi ecc.), rigenerazione urbana, qualità dell’aria, infrastrutture, politiche abitative.

Infine, il Rapporto analizza lo sviluppo dei territori italiani alla luce di strumenti come Pnrr, Fondi di coesione, il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, l’impegno delle 100 città europee per raggiungere la neutralità climatica nel 2030.

I dati nello specifico

In Calabria tra il 2010 e il 2022, rileva il rapporto, si registrano forti miglioramenti solamente per il consumo e la produzione responsabili: aumenta nettamente la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (+40,6 punti percentuali) e si riduce la produzione di rifiuti pro-capite (-53,9 kg). Un leggero miglioramento per l’agricoltura e l’alimentazione: migliora nettamente la quota biologica (+19,5 punti percentuali tra il 2010 e il 2021), mentre gli altri indicatori rimangono stabili; per la salute: si riduce la quota di persone che fanno usano abituale di alcol (-4,0) ma aumentano le persone che non praticano attività fisica (+8,5 ); per l’istruzione: aumenta la presenza di alunni con disabilità nella scuola secondaria di primo grado (+1,6), compensata in parte dalla riduzione delle persone che leggono libri e quotidiani (-12,3); per la parità di genere: aumenta la quota di donne elette nel Consiglio regionale (+16,2), ma anche il part-time involontario femminile (+2,5); si riduce il tasso di infortuni mortali ed inabilità permanenti (-8,0 per 10.000 occupati tra il 2010 e il 2021), ma aumenta il part-time involontario (+3,2); aumentano le famiglie collegate alla banda larga (+36,2), ma si riducono gli utenti assidui dei mezzi pubblici (-3,1); migliora il tasso di omicidi (-83,3% tra il 2010 e il 2021) e l’affollamento carcerario (-69,6); aumentano truffe e frodi informatiche (+196,0% tra il 2010 e il 2021). Avanza la povertà, peggiorano tutti gli indicatori ad eccezione della quota di persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali o di umidità che diminuisce (-8,7); per acqua e servizi igienico sanitari: aumentano i cittadini che lamentano irregolarità nel servizio (+11,7) e diminuisce l’efficienza idrica (-10,9); aumenta il tasso di abusivismo edilizio (+8,6 punti); peggiora l’indice di copertura del suolo (+2,6 punti tra il 2012 e il 2022).

Per la Calabria, i territori che presentano uno o più obiettivi analizzati con valori molto inferiori alla media nazionale sono: Cosenza per istruzione, parità di genere, lavoro, imprese, innovazione e infrastrutture e disuguaglianze e salute. Ha valori superiori alla media nazionale per acqua, energia ed economia circolare; Catanzaro per istruzione, parità di genere, acqua, lavoro, imprese, innovazione e infrastrutture e disuguaglianze. Inoltre, ha valori inferiori per vita sulla terra e istituzioni.

Eccelle per energia e ha valori superiori alla media nazionale per salute ed economia circolare; Crotone per istruzione, parità di genere, acqua, lavoro, imprese, innovazione e infrastrutture, disuguaglianze e istituzioni. Inoltre, ha valori inferiori al dato nazionale per salute, città e comunità sostenibili ed economia circolare. Eccelle, invece, per energia con valori molto superiori alla media nazionale; Vibo per istruzione, parità di genere, acqua, lavoro, imprese, innovazione e infrastrutture e disuguaglianze. Inferiori al dato nazionale sono i valori di sanità, città e comunità sostenibili e istituzioni. Superiori quelli per energia, economia circolare e vita sulla terra; la Città Metropolitana di Reggio per istruzione, parità di genere, acqua, lavoro, imprese, innovazione e infrastrutture e disuguaglianze. Inoltre, ha valori inferiori al dato nazionale per salute e istituzioni mentre risultano superiori per l’energia.

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