“In queste ultime ore abbiamo appreso, per le vie informali, di una proposta di Legge regionale ‘Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro’ a firma del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. In considerazione che dal relativo testo si evince che la proposta mira alla costituzione di un Osservatorio regionale che in gran parte avrebbe compiti di monitoraggio in materia di salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione rischi di infortuni e malattie professionali e dovrebbe essere costituito da soggetti che gia’ fanno parte del Comitato regionale di coordinamento sicurezza nei luoghi di lavoro e con gli stessi compiti, cosi come istituito e previsto dalla D.G.R. n.852 del 29 dicembre 2010, riteniamo che pur apprezzando ogni iniziativa in materia di discriminazioni nei luoghi di lavoro, da concordare con le parti sociali e su materie afferenti la sicurezza sul lavoro, prevenzione, comunicazione, formazione, informazione, assistenza vigilanza e analisi del fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, di fatto risulta essere gia’ costituito un Comitato regionale in seno alla Presidenza della Giunta regionale e del Dipartimento regionale per la tutela della salute”. E’ quanto si afferma in una nota della segreteria della Cgil Calabria in una lettera aperta indirizzata ai presidenti di Giunta e Consiglio regionale Roberto Occhiuto e Filippo Mancuso .
“Inoltre, per quanto attiene le tematiche relative alle discriminazioni nei luoghi di lavoro con riferimento alle questioni delle pari opportunita’ per lavoratrici e lavoratori e per la vigilanza del principio di non discriminazione – e’ detto ancora nel testo – si rileva che in base alla legge 125/1991 e del successivo decreto 198/2006 sono compiti e funzioni esclusive afferenti alla Consigliera di parita’ della Regione. Ci spiace, quindi, constatare che invece di fare funzionare gli organismi gia’ esistenti si propone la istituzione di duplicati che, tra l’altro, non coinvolgono nemmeno per intero tutti i soggetti istituzionalmente deputati alla trattazione delle tematiche sulla prevenzione e sicurezza sul lavoro e della non discriminazione, cosi come invece previsto dalla detta Delibera di Giunta regionale e dalla conseguente attuazione istitutiva del Comitato regionale di Coordinamento sicurezza nei luoghi di lavoro e del ruolo della Consigliera di Parita’. Si coglie l’occasione, senza volere risparmiare le responsabilita’ sia dell’attuale governo regionale che di quelli precedenti, di denunciare che da anni il detto Comitato non viene convocato nonostante le ripetute richieste sindacali unitarie, effettuate sia in occasione di infortuni mortali che durante il periodo della pandemia”.
“Infine, lanciamo un grido di allarme – riporta ancora il testo della lettera – nei confronti del Governo regionale e del suo presidente, impegnando lo stesso a promuovere la convocazione del Comitato regionale di coordinamento sicurezza nei luoghi di lavoro in considerazione che, dai dati Inail, anche in Calabria si registra un aumento degli infortuni sul lavoro e dell’insorgenza delle malattie professionali, e ad un confronto sulle tematiche delle discriminazioni e delle pari opportunita’”.