“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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La mascotte toscana di “Soul Sport” dedicata a Cocò Campolongo, bambino calabrese di 3 anni vittima della ‘ndrangheta

É stata dedicata a Cocò Campolongo, il bambino calabrese di tre anni ucciso e bruciato dalla ndrangheta, la mascotte di “Soul Sport”, festa del quadriennio olimpico, alla sua prima edizione, nella splendida cornice della Versiliana a Marina di Pietrasanta, dove hanno sfilato alcuni tra i massimi campioni sportivi italiani delle svariate specialità.

Alla presenza di Silvia Salis, vicepresidente del C.O.N.I, su delega delle organizzatrici Cristina Donati e Sara Bollea, è toccato al sociologo Antonio Marziale, già garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, scegliere il nome della mascotte che accompagnerà le future edizioni, tra quelli indicati dalle centinaia di bambini confluiti per da vita alle rappresentazioni sportive.
“Appena mi sono imbattuto in Cocò – spiega Marziale – non ho esplorato oltre ed ho scelto questo nome, perché idealmente il nostro Cocò continui a vivere ed a giocare con gli altri bambini. A lui è stato impedito di correre sui campi, ma noi continueremo a dargli vita nel ricordo, con le nostre emozioni e nella perorazione del suo nome ovunque avremo la possibilità, insieme alle altre piccole ed innocenti vittime dello stesso destino”.
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