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Nasce anche a Vibo Valentia il “Caffè Alzheimer”: sarà l’unico in Italia all’interno di una fattoria

Il “Caffè Alzheimer” è pronto a partire anche a Vibo Valentia. Grazie alla fattiva collaborazione delle associazioni La Goccia e Prociv Augustus con il settore Politiche sociali del Comune di Vibo Valentia (capofila d’Ambito), questa mattina in municipio è stata firmata la convenzione tra le parti per dare il via al progetto che, a differenza degli altri avviati sul territorio nazionale, presenta una peculiarità del tutto eccezionale: non si svolgerà dentro locali chiusi ma all’interno della fattoria sociale gestita dall’associazione La Goccia, con tutte le prevedibili ricadute positive per i pazienti, i caregivers ed i loro familiari. Il progetto era stato inizialmente avviato dal precedente assessore alle Politiche sociali del comune di Vibo, Rosamaria Santacaterina

In apertura dell’incontro, il sindaco Maria Limardo ha ringraziato i presenti per l’impegno profuso e per l’alto valore sociale di questa iniziativa: “Non posso che congratularmi con La Goccia e la Augustus, che in questa come in altre occasioni ci sono vicini e collaborano con il Comune per la riuscita di iniziative a beneficio della comunità. Questa mattina sigliamo un accordo dall’alto valore sociale e umano, perché a diretto vantaggio di quelle persone affette da Alzheimer e dei loro familiari, che tra mille difficoltà devono andare avanti, e che da oggi potranno contare su un supporto in più”.

A spiegare i dettagli del progetto, il presidente dell’associazione di volontariato Michele Napolitano, con al suo fianco i due soci fondatori da sempre in prima linea, don Peppino Fiorillo e Giuseppe Mazza. “Il progetto ha la durata di 12 mesi e si svolgerà una volta alla settimana. Nel corso di questo appuntamento, tutti i pazienti che ne faranno parte, insieme ai loro familiari, verranno alla nostra fattoria e potranno trascorrere una giornata a contatto con la natura, gli animali, le altre persone. È un’occasione per i familiari che lo vorranno per scambiarsi esperienze e per i loro cari per vivere giornate diverse, che siano anche in grado di restituire loro sensazioni e sentimenti che, anche se brevi, possono aiutare a trascorrere dei momenti di autentica felicità”. Il progetto, che si avvale pure di un partner esterno come l’associazione Raggi di Catanzaro, prevede la realizzazione di appositi laboratori e attività ludico-ricreative: dalla cucina e panificazione alla cura dell’orto, dal contatto con gli animali ad altre esperienze immerse nel verde. Napolitano ha poi precisato come, a differenza di quanto si possa credere, le patologie degenerative di questo tipo colpiscono anche nel Vibonese una popolazione molto giovane. Un altro aspetto fondamentale è che il principale riferimento per la sfera clinica resta l’Azienda sanitaria: “Sarà il dipartimento dell’Asp che farà da filtro e indicherà le persone che possono trarre maggiore beneficio da questo progetto”.

Il presidente della Prociv Nicola Nocera, sottolineando la grande apertura dell’amministrazione comunale e del sindaco nei confronti delle iniziative sociali, ha aggiunto altri dettagli: “Ogni operatore, ogni volontario coinvolto verrà appositamente formato per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze che potrebbero presentarsi”. L’apporto della Prociv sarà fondamentale anche per l’aspetto logistico, oltre che di coordinamento con l’Azienda sanitaria: “Ci occuperemo, qualora necessario, di prendere ed accompagnare i pazienti da casa alla fattoria e viceversa creando una sorta di “taxi sociale”, raggiungendo tutti i Comuni dell’Ambito di nostra competenza”.

L’assessore Rosa Chiaravalloti, rimarcando il grande lavoro svolto dagli uffici ed in particolare dall’ingegnere Onofrio Maragò, anima del progetto, ha ricordato anche il grande beneficio che si offre alle famiglie, spesso oberate da un’assistenza che richiede una presenza continua e costante. La dottoressa Amalia Capocasale (Prociv Augustus) ha evidenziato la ratio del progetto, mentre don Fiorillo, in chiusura, si è soffermato su un aspetto spesso trascurato, ovvero la necessità dell’inclusione dei soggetti deboli e malati: “La società odierna – ha affermato – spinge troppo spesso su un’idea di uomo che deve essere sempre efficiente, perfetto. Purtroppo ci si dimentica di chi è più debole, più fragile. Ed in questo noi andiamo fieramente controcorrente”.

All’iniziativa erano presenti anche Annunziata Destito (Prociv) e l’architetto Tiziana De Caria (La Goccia).

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