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Uiltucs di Reggio Calabria incontra l’Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni: lavoro, gender gap e sicurezza al centro dell’iniziativa

Parlare di lavoro, di gender gap nel mondo del lavoro, parlare di sicurezza sui luoghi di lavoro, parlare di lavoro al femminile. E’ questo il senso dell’iniziativa che la Uiltucs di Reggio Calabria e il Coordinamento pari opportunità della Uil Calabria hanno organizzato per la giornata del 2 maggio 2024, presso l’Istituto professionale Alberghiero turistico “Giovanni Trecroci”, ubicato in via De Gasperi località Bottaro di Villa San Giovanni.

Dalle 9.30 si confronteranno con gli studenti dell’Istituto Alberghiero: Enza Loiero, Dirigente scolastico; Caterina Trecroci, Consigliera comunale con delega all’istruzione; Sabrina De Stefano, Segretaria Uiltucs Reggio Calabria; Marisa Corigliano, Camera sindacale territoriale della Uil di Reggio Calabria e Anna Comi, Coordinatrice pari opportunità Uil Calabria.

L’idea che sovrintende a questa iniziativa è quella di organizzare un incontro, al quale porterà il suo contributo la pittrice Katia Biondo, al fine di incontrare gli studenti e fornire loro – che a breve si proietteranno nel mondo del lavoro – quante più informazioni possibile al fine di rendere questo ingresso il meno traumatico possibile.

Per farlo, in linea con le indicazioni del nostro Segretario generale Pierpaolo Bombardieri e in stretta correlazione con la campagna ZeroMortiSulLavoro, gli organizzatori dell’iniziativa hanno scelto come tema portante dell’iniziativa la storia rappresentata dalle cosiddette “Radium girls”. Una storia raccolta in un libro di cui la Uiltucs di Reggio Calabria donerà alcune copie alla scuola.

Le “Radium girls” erano giovani donne che lavoravano negli Stati Uniti agli inizi del XX secolo nelle fabbriche di orologi e strumenti che usavano il radio, spesso sotto forma di polvere di radio.

Tuttavia, ciò che le lavoratrici non sapevano era che il radio, un elemento altamente radioattivo, era estremamente pericoloso. Con il passare del tempo, molte delle “Radium Girls” hanno sviluppato gravi problemi di salute, tra cui malattie ossee, anemie, deformità facciali e cancro.

“Riteniamo – spiegano le organizzatrici dell’incontro – che raccontare la loro battaglia possa essere di aiuto alle giovani generazioni e allo stesso tempo di stimolo ad un impegno civile e sociale indispensabile per formare una comunità consapevole”.

“L’esperienza lavorativa che racconteremo – dicono ancora le organizzatrici – offrono un potente monito sull’importanza di garantire la sicurezza sul lavoro e la parità di genere nel mondo del lavoro. Sebbene siano stati compiuti progressi nel migliorare le condizioni lavorative e promuovere l’uguaglianza di genere, è fondamentale continuare a lavorare per creare un ambiente lavorativo equo e sicuro per tutte le persone, indipendentemente dal genere”.

“Solo attraverso sforzi congiunti e impegni continuativi – concludono – possiamo assicurarci che le tragedie del passato non si ripetano e che tutte le persone possano godere di diritti e opportunità uguali sul luogo di lavoro”.

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