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Sport e minori, incontro alla “Mediterranea” di Reggio Calabria sulla nuova riforma dello sport

Mercoledì 22 Novembre la Cittadella Universitaria della Mediterranea ha ospitato il workshop: SPORT E MINORI: regole e prassi per un gioco sicuro. L’evento, inserito all’interno del Festival: IN GARA PER I DIRITTI, è stato promosso da Sports Law Lab –
Laboratorio Universitario e dal Csi Reggio Calabria, all’interno del progetto Arianna Fuori dal Labirinto, selezionato dalla Fondazione Con i Bambini nell’ambito del fondo per il
contrasto della povertà educativa minorile.

Il Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane dell’Università Mediterranea e l’Associazione Italiana Avvocati dello Sport hanno patrocinato il seminario. L’incontro è stato moderato dalla Prof.ssa Angela Busacca, professoressa aggregata di Diritto Sportivo (DiGIEs) , Coordinatrice AIAS Calabria e co – organizzatrice dell’incontro che in apertura ha sottolineato l’importanza di fare rete tra l’Università e le forze sociali del territorio. Dopo i saluti del prof. Daniele Cananzi, Direttore del DiGIES, e dell’avvocato Roberto Trenzio, l’intervento della prof.ssa Rosa Sgambelluri, prof.ssa associata di Didattica e Pedagogia Speciale al DiGIES. La relazione della docente, ha focalizzato l’attenzione sul valore del gioco e dello sport quali strumenti per integrare e formare i più piccoli e fragili. La Prof.ssa ha evidenziato come lo sport, se mosso da una vera cultura pedagogico-sportiva, sia portatore di uno straordinario potenziale educativo. Si può affermare che lo sport rappresenti la terza agenzia educativa dopo la famiglia e la scuola ed è una risorsa fondamentale per dare importanti opportunità anche ai ragazzi diversamente abili e per creare percorsi di promozione del benessere e prevenzione.

“In un momento in cui da molte parti si segnala una fase particolarmente delicata vissuta dalle tradizionali agenzie educative, il movimento sportivo non può essere a vantaggio di pochi perché i momenti aggregativi che riesce a esprimere diventano spesso una vera e propria ancora di salvezza per molti giovani- ha sottolineato la Prof.ssa Sgambelluri- . Lo sport deve arrivare a tutti, nessuno escluso”. La prof.ssa ha anche raccontato l’incredibile impatto di una nuova disciplina: il Baskin, percorso sportivo legato alla pallacanestro e diventato innalcuni territori fondamentale per integrare e far giocare ragazzi con disabilità.

Tema centrale del seminario è stata la nuova riforma dello sport, che ha previsto importanti novità in tema di lotta contro gli abusi sui minori, contro le molestie e le varie forme di discriminazione nello sport. Su questo tema si è incentrato l’intervento dell’avvocatessa Maria Cecilia Morandini, Coordinatrice Commissione “Sport & Minori” AIAS e Procuratrice Fidal. La prof.ssa Morandini, ha presentato il D.Lgs. 39/2023 ex art 16, che prevede l’obbligo per le Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportive e Discipline Associate di redigere precise linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione. Lo stesso art. 16 del citato Decreto prevede poi il conseguente obbligo per le Associazioni e le Società sportive affiliate di predisporre i modelli conformandosi alle linee guida emanate dalla propria Federazione o Ente. Pertanto entro 12 mesi (e quindi entro il 31.08.2024) le Associazioni e Società sportive dovranno obbligatoriamente adottare tali
modelli.

Altro aspetto condiviso dall’avvocatessa Morandini è stata la norma che stabilisce
che l’associazione che intende impiegare una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate, che comportino contatti diretti e regolari con minori, deve richiedere il certificato penale del casellario giudiziale. Cambiamenti e indicazioni importanti che mettono al centro di tutto il minore e che provano a prevenire forme di violenza fisica o verbale, isolamento, comportamenti discriminatori e omissioni.

A chiudere il ciclo degli interventi il Presidente del Csi Reggio Calabria, Paolo Cicciù. Il
dirigente sportivo ha evidenziato i punti cardine che caratterizzano le proposte sportive del
Csi.

“Educare attraverso lo sport è la mission del Centro Sportivo Italiano – ha detto- Il progetto sportivo Csi infatti, organizzato, serio e continuativo, è integrato e reso completo da quello educativo grazie alla collaborazione di allenatori, dirigenti, arbitri e giudici di gara, formati per essere, prima di qualsiasi altro ruolo, educatori.” Paolo Cicciù durante il suo intervento ha evidenziato come da oltre dieci anni il Csi abbia attivato un sistema di prevenzione e di promozione a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza: Child Safeguarding Policy – CSP. Considerando quindi inscindibile il progetto educativo da quello sportivo, il CSI, in un’ottica di salvaguardia, cura e protezione dei bambini, bambine e adolescenti, assume nei loro confronti impegni importanti: formazione, assicurando che il proprio personale, i volontari e ogni persona rappresentante l’Associazione abbiano piena consapevolezza delle problematiche legate a qualunque forma di abuso e violenza nei confronti dei minori; Prevenzione, prodigandosi a creare un ambiente in cui i diritti dei minori siano sempre tutelati e i possibili abusi prevenuti; Segnalazione, assicurando che il proprio personale sappia individuare con estrema chiarezza quando diventa necessario segnalare un sospetto di possibile abuso e quali azioni intraprendere in tale situazione.

La Policy messa in campo investe tutti i settori di attività del Centro Sportivo Italiano APS (CSI), pertanto si stabilisce che per tutti i volontari, dirigenti, arbitri e giudici di gara, tecnici delle diverse discipline, personale e ciascun iscritto/a che operi, a qualsiasi titolo, all’interno della struttura associativa, costituiscono comportamenti da evitare e prevenire: abuso psicologico, abuso fisico, molestie e abusi sessuali, bullismo e comportamenti discriminatori, omissione negligente di assistenza. In quest’ottica la proposta del Csi Reggio Calabria alla Mediterranea, espressa dal Presidente Cicciù al Dipartimento DiGIES: “Lavoriamo insieme a un MANIFESTO DELLO SPORT EDUCATIVO- Giovani, Educazione e Sport- per valorizzare ancora di più lo spazio sportivo come avamposto educativo (…) anche in virtù della nuova riforma sul tema dei minori, l’idea potrebbe essere quella di accompagnare le Asd, i gruppi sportivi e gli oratori, attraverso il preziosissimo e qualificato intervento degli studenti in scienze dell’educazione della Mediterranea. La Policy Csi potrebbe essere il nostro riferimento”. Massima disponibilità espressa dalla prof.ssa Sgambelluri per ragionare insieme sul Manifesto guida nelle prossime settimane. Possiamo quindi dire con orgoglio che da questo incontro nasce il Manifesto “Educazione, Giovani e Sport”.

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