“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Lavoro e diritti: il dibattito del Pd a Villa San Giovanni

“Porre al centro del dibattito pubblico il lavoro significa scegliere, decidersi. Scegliere la Società dei Diritti, decidersi per contrastare la Società delle Rendite. Le diseguaglianze non sono destini ‘naturali’, ineluttabili, da accettare, ma fenomeni da combattere attivando l’ascensore sociale, affermando il ceto medio – la working class – disarticolando le politiche che generano ‘dumping sociale e salariale’. Lo si può fare, ad esempio, tutelando i medici calabresi dalla retorica nefasta soggiacente all’operazione dei medici cubani.
Serve, infatti, rendere appetibili e sostenibili i posti di lavoro (anche e soprattutto negli Ospedali calabresi), serve organizzazione e competenza istituzionale, serve tutelare il lavoro in tutte le sue forme, anche quello ‘smartizzato’ e digitale.
I lavoratori, infatti, sono tali anche se rendono la propria opera da casa, anche se utilizzano piattaforme on line direttamente gestite dal datore di lavoro.
Digitalizzazione non può voler dire “nuova schiavitù”:  non possiamo arrenderci ad una stagione di “caporalato digitale” nella quale la prestazione viene controllata in ogni momento da remoto, a distanza, consentendo la selezione degli operatori sulla base di un “cottimo feroce” che lascia indietro, che rigetta i meno produttivi, i meno disponibili – tra i “riders” ad esempio – nel mettere a rischio la propria vita sfrecciando sulla strada per una consegna in più, per una spunta in più sul programma di giornata.
Non si tratta, infatti, solo di orario di lavoro, non solo di “diritto alla disconnessione”, si tratta, propriamente, di dignità, salute e sicurezza.
Si tratta di credere nell’attuazione della Costituzione Repubblicana, si tratta di limitare costantemente la “penosità” delle prestazioni lavoristiche più dure, non solo da un punto di vista fisico ma anche psicologico.
Lo Statuto dei Lavoratori, frutto del lavoro di grandi giuristi come Gino Giugni, ha coronato una stupenda stagione di lotte e di conquiste per tutti.
E’ ora di continuare su questa strada, di aggiornare lo “Statuto” (1970) alla luce delle nuove tecnologie, sulla scorta delle immense potenzialità del mondo digitale, al fine di scongiurare l’annichilimento della persona che lavora, vittima e non protagonista dei nuovi mezzi e strumenti di lavoro.
Questo, tutto questo, contribuisce a distinguere tra le offerte politiche in campo, a selezionare ciò che e’ giusto, a scartare come errore e pericolo ciò che si afferma a discapito degli operai.
E non appartiene a questa ultima categoria la proposta della flat tax, della tassa piatta, unica per tutti?
A chi e’ funzionale una tassazione non progressiva che, congiunta all’inflazione in crescita, tratta i poveri come i ricchi, scordando, appunto, rendite e posizioni di potere? Chi sopravviverà in questa dinamica fintamente paritaria? Chi pagherà davvero la diminuzione dei servizi, delle tutele, la sparizione delle politiche di sostegno al reddito? L’eclissi delle operazioni di redistribuzione?
In campo ci sono, sostanzialmente, due opzioni: da una parte un rinnovato progressismo figlio delle battaglie storiche e “democratiche” del Centrosinistra che si rigenera puntando sull’agenda sociale e sulla lotta alle diseguaglianze di classe e territoriali e, dall’altra, il mantenimento egoista dello status quo, la definitiva cristallizzazione delle differenze di “casta”, la riattualizzazione, sotto mentite spoglie, di vecchie proposte contro il Meridione: le gabbie salariali, la “secessione dei ricchi”, il sostanziale abbandono infrastrutturale, l’accettazione interessata del destino di emigrazione che spetta ai nostri giovani, ai nostri figli”.
E’ quanto si legge in una nota del circolo del Partito Democratico di Villa San Giovanni, che lo scorso 28 agosto ha organizzato un dibattito presso l’associazione “La Cave” di Rocco Alizzi, al quale hanno partecipato: il prof. Domenico Marino (che ha presentato il suo ultimo libro “Lavoro 4.0”, Ave edizioni), Giusy Caminiti – sindaco della Città; Antonio Morabito – segretario metropolitano del PD reggino; Mimmo Battaglia, intervenuto in veste di candidato per la coalizione di Centrosinistra nel collegio uninominale “Camera” Reggio Calabria e Jonica.
Ha moderato i lavori Enzo Musolino, portavoce del circolo PD villese.
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