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Dai «tremuoti» del 1783 al sisma del 28 dicembre 1908. Reggio Calabria tra terra e mare, lo Stradone e la Via Marina. Oggi evento all’Archivio di Stato

Nonostante l’importanza della documentazione storica come fonte di conoscenza del nostro passato, presente e futuro e il moltiplicarsi di iniziative e attività di promozione degli Archivi, la percezione comune degli archivi non si allontana quasi mai “dall’immagine ormai cristallizzata di polverosi templi della memoria, destinati alle celebrazioni di riti per iniziati ma tendenzialmente inaccessibili ai più” (F. Valacchi). Gli archivi infatti non hanno mai avuto lo stesso appeal degli altri beni culturali da parte del grande pubblico e sono spesso istituzioni sconosciute ai cittadini che, a differenza di quanto avviene per musei e biblioteche, non li avvertono generalmente come patrimonio della collettività. Nel tentativo di contribuire ad invertire questo trend sfavorevole all’universo archivistico e di indebolire l’isolamento degli archivi, l’unico strumento che può essere utilizzato è l’adozione di una strategia complessiva finalizzata alla conoscenza dei tesori archivistici. In questo contesto, la mostra realizzata dall’Archivio di Stato di Reggio Calabria è un passo significativo per offrirsi al pubblico con documenti che raccontano l’origine di un percorso di ricostruzione urbana e civile e per dare nuova linfa al dialogo tra istituzioni, grazie alla collaborazione con l’Archivio Storico Diocesano Reggio Calabria-Bova, con l’Archivio Storico Comunale di Reggio Calabria ed al coinvolgimento della Regione Calabria. Questo evento rappresenta quindi un’opportunità per costruire una rete di Archivi a livello provinciale e regionale orientato alla fruizione del patrimonio archivistico calabrese.

La mostra inoltre con la condivisione di questo progetto e di altri futuri, inaugura la comunione di intenti e di obiettivi di valorizzazione dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria e della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria.

Nell’ambito di Archivissima 2022, l’esposizione che sarà inaugurata il 10 giugno 2022, si lega fortemente al tema di quest’anno, #CHANGE. “Change” è cambiamento sociale, trasformazione urbanistica che nasce da un evento traumatico e drammatico come il terremoto tragicamente distruttivo avvenuto a Reggio Calabria nel 1783. Quel sisma è stata la sventurata occasione per operare un grande cambiamento urbanistico e sociale simbolico per Reggio Calabria. L’ingegnere Giovan Battista Mori, progettista del P.R.G. dopo il terremoto, ne fu l’artefice con un progetto di riedificazione della città, in cui le mura lasciarono respiro verso il mare, con una massiccia opera di “sfondamento” architettonico. Dopo i «tremuoti» del 1783 e del 28 dicembre 1908, è un’intera comunità dolente a unire le forze in un congiunto desiderio di rinascere, come araba fenice, dalle proprie ceneri: la “città di legno” cede lentamente il passo a una città del tutto rinnovata. Dagli ingegneri Mori a De Nava, una città pensata e voluta come luogo sospeso tra terra e mare…perché tale è la città di Reggio Calabria, anche geograficamente ricompresa tra l’Aspromonte che la incorona e lo Stretto che la lambisce. Terra e mare, una endiadi che trova emblematica estrinsecazione, anche urbanistica, nello Stradone, l’attuale Corso Garibaldi e nella Via Marina.

Lo Stradone come ideale “agorà” in quanto arteria che attraversa l’intero centro urbano pensata come elemento di razionalizzazione del centro urbano, ma divenuto di fatto punto imprescindibile di raccordo della vita cittadina e della comunità dei reggini.

La via Marina come metafora di un tentativo di apertura verso il mare che da elemento estraneo, oscuro, fonte di pericolo da cui dunque difendersi alzando mura, comincia ad essere percepito come risorsa, come elemento che non divide ma che, al contrario unisce non più muro ma ponte, pronto anche a diventare volano di sviluppo economico e sociale. Ecco allora l’abbattimento delle mura della città e la nascita della Via Marina, “messaggio nella bottiglia” per un cambiamento possibile e ancora oggi in cammino.

A corredo dell’esposizione sono previsti eventi live: reel, dirette, video e foto trasmessi sui social network.

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