Santiago Ydañez è un artista a cui piacciono le sfide. Sapevo che la sua arte e la Fabbrica di Liquirizia Amarelli sarebbero state un binomio vincente.
È quanto ha dichiarato nel corso dell’evento inaugurale (svoltosi sabato 9) Maria Jesus Martinez Silvente, docente di arte e vice rettore dell’Università di Malaga, curatrice dell’esposizione artistica, visitabile da sabato scorso nel Concio Amarelli e realizzata nell’ambito dell’evento Oicofobia, promosso dall’associazione europea Otto Torri sullo Jonio in occasione dei suoi primi 25 anni (1997-2022) di impegno e provocazioni sui territori.
Santiago – ha spiegato la Martinez – interviene in spazi al di fuori del circuito artistico e li trasforma. Nonostante questa terra gli sia molto familiare per gli ulivi, la cucina ed il paesaggio, è riuscito a cogliere qualcosa di nuovo. È stato come a casa sua.
Per l’Esposizione nella Fabbrica Amarelli – ha sottolineato il vice rettore UMA – l’Artista ha dipinto immagini con la liquirizia, che é un materiale extra artistico, per collegare la tradizione con il moderno, le radici (in tutti i sensi) con l’arte. In maniera simbolica, abbiamo voluto estirpare le radici contro l’oicofobia, dare importanza alle radici di questo territorio e convertirle in protagonisti della mostra.
I soggetti, i temi che ha dipinto per Oicofobia, sono ispirati da questa terra, in cui l’oicofobia è un male che a volte soffriamo. L’arte vuole servire da antidoto per combatterla e, dall’Università di Málaga e con il lavoro di Ydañez, abbiamo voluto fare la nostra piccola parte.
Ringraziamo il direttore Lenin Montesanto, la Famiglia Amarelli, l’Associazione Europea Otto Torri sullo Jonio e tutti i partner istituzionali e privati che hanno creduto nel nostro progetto. Che continuerà a produrre effetti e provocazioni. Siamo solo all’inizio.