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Ospedale di Lamezia, il sit-in “Sud chiama nord” per dire: “Basta tagli alla sanità”

Sit-in oggi davanti l’Ospedale di Lamezia Terme di Sud chiama nord, il movimento di Cateno De Luca. All’iniziativa hanno partecipato Massimo Cristiano, coordinatore regionale, e Laura Castelli, presidente nazionale di ScN Libertà!. L’iniziativa, è scritto in una nota, segna l’avvio, dalla Calabria, della petizione “basta taglia europei alla Sanità”. “Per noi – è scritto in una nota della segreteria regionale di Sud chiama nord – sanità significa vita, prevenzione, salute, benessere, diritti. Tutto questo è diventato solo un privilegio per pochi: ‘se hai soldi potrai curarti, diversamente muori’. Siamo a un punto di non ritorno, o ci imponiamo nei confronti di questa Europa Liberticida per pretendere che la spesa sanitaria sia sopra ogni cosa, che è la prima necessità di un popolo, un diritto fondamentale e inalienabile, bisogna prendere atto che la priorità per noi Italiani è ben diversa dai burocratici di Bruxelles, noi siamo lo Stato sociale, loro, questa Unione Europea una tecnocrazia. La spesa per la sanità viene definita dall’Europa ‘debito cattivo’, come se fosse una spesa che puoi scegliere di non fare o che sia trascurabile e sopprimibile per ogni cittadino. La sanità è una spesa necessaria, almeno che qualcuno non ci voglia far morire tutti”. “Qui – prosegue la nota – non è più un dibattito tra chi vuole la sanità pubblica e chi la vuole privata, detto che noi la vogliamo pubblica. Qui si sta dicendo che la sanità non deve più esistere per la maggior parte delle persone. Perché come succederà dal primo di gennaio 2025 per mano dell’attuale governo verranno ridotte a un quinto le risorse da dare agli ospedali per fare prestazioni sanitarie. Stanno di fatto chiudendo gli ospedali e portando al collasso l’intero sistema sanitario, pubblico e privato. Lo chiamano nomenclatore sanitario, per noi si chiama bomba atomica sulla nostra sanità. L’effetto concreto è quello che già in parte stiamo vedendo, ovvero grosse multinazionali che acquistano ogni angolo del nostro sistema sanitario, rendendo tutto sempre più costoso e inaccessibile”.

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