“Se non siamo audaci, il che non è sinonimo di irresponsabili, se non siamo terribilmente audaci con i nostri sogni e non crediamo in loro fino a renderli realtà, allora i nostri sogni appassiscono, muoiono, e noi con loro” - Luis Sepúlveda
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“Boia chi molla”: l’urlo del sindaco uscente di Rieti durante il comizio. “Fascismo? No, volevo citare i giovani di Reggio Calabria degli anni ‘70”

“Dobbiamo andare avanti col grido di battaglia che è sempre il solito: Boia chi molla”. Cosi’ il sindaco uscente di Rieti Antonio Cicchetti durante un’iniziativa elettorale del candidato per il centrodestra alle prossime amministrative Daniele Sinibaldi (Dfi). La frase del sindaco. sostenuto da una coalizione di centrodestra, è immortalata in un video. Cicchetti, già dirigente del Fronte della gioventù e militante del Msi per il quale e’ stato eletto sindaco di Rieti. E’ stato anche due volte consigliere regionale. 

La frase ha suscitato indignazione e polemiche nel mondo politico, ma Cicchetti si è giustificato così: ‘boia chi molla’ non è frutto di “nessuna nostalgia, ma quale fascismo – dice il primo cittadino della citta’ laziale in un’intervista a Il Messaggero -. Io non sono neanche di FdI, io sono di FI. Citavo i giovani di Reggio Calabria degli anni 70″. Il sindaco rivendica il suo essere politicamente scorretto: “Il mio era solo un invito a non mollare in campagna elettorale, un insegnamento ai giovani, a non sentirsi sicuri della vittoria. Nulla piu'”, spiega. Cicchetti chiarisce anche che la decisione di non ricandidarsi a sindaco e’ sua, e l’aver pronunciato quella frase alla presentazione del nuovo candidato del centrodestra (Daniele Sinibaldi di Fdi, ndr) non voleva essere un modo di nuocergli: “Sinibaldi l’ho scelto io come mio successore, non e’ stato fatto alcun calcolo per danneggiarlo. E che nessuno provi a dire il contrario”.

 

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