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Turismo delle Radici: il Comune di Vibo Valentia aderisce all’Avviso per incentivare il ritorno degli emigrati

Puntare sul “turismo delle radici” per raggiungere un duplice obiettivo, economico e sociale: innescare meccanismi di sviluppo turistico e consentire ai tanti emigrati che lo vorranno di rientrare nei loro paesi natii per rivivere luoghi e incontrare persone che hanno fatto parte del loro vissuto.
È questo l’obiettivo della proposta avanzata dall’assessore comunale di Vibo Valentia Michele Falduto e dal consigliere delegato Antonio Schiavello, ed approvata in giunta, per aderire al progetto di Rigenerazione culturale e sociale finanziato con fondi del PNRR per l’ammontare di 4 milioni di euro e denominato appunto “Turismo delle radici”.
“Il progetto – spiega l’assessore Falduto – propone un ampio raggio di offerte turistiche mirate alla vasta platea di italo-discendenti e di oriundi italiani nel mondo e rappresenta, altresì, un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, enogastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italodiscendenti”.
Considerato che gli interventi ammessi al finanziamento dovranno dare nuova linfa al tessuto socio-economico territoriale attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici, la rigenerazione del patrimonio storico-architettonico insieme all’attivazione di iniziative imprenditoriali e commerciali che creino ricadute occupazionali sul territorio, il Comune di Vibo Valentia ha deciso quindi di aderirvi attraverso una partnership stipulata con il Gruppo informale “Radici Calabresi”. I destinatari degli avvisi sono appunti i Gruppi informali non costituiti e non registrati all’atto della presentazione.
Per l’amministrazione comunale, dunque, l’attuazione del progetto “consentirà una riscoperta generalizzata dei luoghi coinvolti, consentendo ai visitatori di riappropriarsi della cultura delle loro origini anche attraverso tradizioni, testimonianze, artigianato e gastronomia generando un nuovo significativo indotto per le economie locali coinvolte con ricadute positive di respiro internazionale”.
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