E’ stato un incontro svoltosi in un clima di favorevole collaborazione quello tra i vertici regionali di Italia Viva e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Al tavolo rotondo tanti sono stati i temi trattati e le relative criticità che affliggono il territorio regionale. Tra questi il problema Sanità per il quale incisivo è stato l’intervento di Daniela Ventura, dirigente di Italia Viva per la provincia di Crotone. Ventura ha portato all’attenzione dei presenti l’argomento con fermezza risolutiva, ribadendo come il suo impegno e quello del partito per il sistema sanitario regionale è concreto.
<<Sul fronte della Sanità stiamo affrontando – ha spiegato Daniela Ventura – criticità che hanno radici lontane. Decenni di mancata programmazione che hanno portato agli scompensi oggi visibili ovunque. Risolvere queste criticità deve essere pensiero urgente della politica locale e nazionale, soprattutto per tutelare gli anziani e le categorie fragili. Deve ritornare la centralità della medicina territoriale impoverita da un blocco del turnover che ne ha impedito il rinnovamento. Ed ancora bisogna valorizzare il fattore tempo per servizi efficienti, efficaci e di qualità perché in sanità il tempo rappresenta un fattore determinante – ha proseguito il dirigente di Italia Viva – si deve interviene immediatamente per risolvere, o almeno ridurre sensibilmente, tutte quelle criticità del sistema sanitario, così come a Crotone ma come in tutta la Calabria, che si traducono in liste d’attesa sempre più lunghe, contrazione dei servizi di accesso alla diagnosi e alla cura, ritardi nella prevenzione>>.
Daniela Ventura ha posto nello specifico all’attenzione del governatore Occhiuto il problema delle liste di attesa: <<Nella nostra regione gli screening oncologici e di altre patologie sono diminuiti notevolmente. Ci appare chiaro come il rischio di effettuare diagnosi in ritardo e, quindi, su patologie già avanzate sia estremamente alto. Tutto questo non è accettabile: il sistema sanitario è qualcosa su cui fare affidamento non da dover rincorrere. Le persone hanno bisogno di certezze oggi – ha concluso – non di attese e speranze domani. Non è questa la sanità che vogliamo per il futuro dei nostri anziani, dei nostri giovani, dei nostri lavoratori. Non vogliamo rimanere in balia di un tempo sospeso che ci priva di diritti fondamentali come quello alla salute. Dobbiamo, dunque, pianificare investimenti adeguati all’implementazione delle strutture esistenti e del personale che vi opera, dobbiamo snellire gli adempimenti burocratici, progettare nuove collaborazioni tra pubblico, privato, no profit e volontariato>>.