“Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri” - Oscar Wilde
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4 novembre, le celebrazioni a Tropea (VV)

“La Patria non è un concetto fuori moda neppure per voi a cui abbiamo insegnato ad essere cittadini del mondo. Patria significa il calore della famiglia, degli affetti, delle tradizioni, le radici che ci legano ai nostri avi, il senso di comunità che contraddistingue il luogo in cui siamo nati, la nostra lingua, le nostre tradizioni, le personalità illustri e il popolo laborioso che ne hanno scritto la storia, il sangue che ci lega a chi ci ha preceduto e a chi ci seguirà. Non potremo essere cosmopoliti se non avremo un’identità nazionale che ci connota, ci contraddistingue, ci fa esistere, ci segna come appartenenti ad un popolo. Amiamola la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra cultura, non solo oggi e nelle feste che la celebrano ma nella quotidianità che ci forma facendoci diventare cittadini, nei piccoli gesti di cura dei nostri luoghi, nel rispetto delle regole, nella difesa dei deboli, nell’aiuto a chi ha bisogno, nella correttezza dei comportamenti che rifuggono ogni forma di violenza, di arroganza, di prepotenza, scegliendo sempre di rispettare l’altro, seguendo i principi  del Neminem laedere, del Non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te; dell’ama il prossimo tuo come te stesso”.

Sono, questi, alcuni dei passaggi dell’intervento del Sindaco Giovanni Macrì in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata Nazionale delle Forze Armate, che ha visto testimoni della simbolica e tradizionale deposizione della corona ai piedi del monumento ai Caduti, la forte partecipazione di scuole, associazioni, forze dell’ordine e forze armate.

A queste ultime il Primo Cittadino, in particolare, ha destinato parole di gratitudine per la presenza e per l’importante e prezioso contributo che offrono quotidianamente in quel percorso che è anche pedagogico: educare alla tutela della pace.

“Le nostre gloriose Forze Armate non sono una macchina di odio che semina morte – ha aggiunto – ma un organismo nobile che diffonde civiltà adoperandosi perché i diritti fondamentali dell’uomo, primo tra tutti quello del valore della persona, siano rispettati non solo in Italia, la nostra patria, ma in ogni parte del mondo. Uno slancio di generosità, umanità, civiltà di cui dobbiamo essere orgogliosi.

Evidenziamo, allora, con gioia e gratificazione, che i nostri militari – ha proseguito il Primo Cittadino – non sono degli esseri sanguinari, spinti dall’avidità dei potenti, pensiamo che la nostra nazione ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e ricordiamo che le nostre Forze Armate si sono  prodigate in Libano, Lettonia, nel Kosovo, in Afghanistan, Iraq, nel Mar Mediterraneo, in Niger, in Libia, Somalia e in tanti altri luoghi dove era importante schierarsi a sostegno dei più deboli, dove occorreva ridare dignità a creature oltraggiate dall’inciviltà e dalle violenze. Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Finanzieri, Personale Civile della Difesa, ieri come oggi, sono stati e sono i paladini del valore più grande che possa esistere: la Libertà!”.

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