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Una delle scalinate tra via Reggio campi a via Possidonea da oggi porta il nome dell’insigne grecista e latinista Carmelo Restifo Pecorella

Una delle scalinate che collega via Reggio Campi a via Possidonea da oggi porta il nome del grecista emerito Carmelo Restifo: illustre linguista, formatore di generazioni e autore di importanti pubblicazioni poi adottate come libri di testo. L’amministrazione comunale, attraverso l’organismo della Commissione toponomastica (nella persona del presidente Domenico Cappellano), ha voluto rendere omaggio ad una figura di riconosciuto spessore culturale, restituendone e collegandone la memoria alla città.

Alla cerimonia, di fronte a cittadini ed ex studenti del prof. Restifo (nonché proponenti dell’intitolazione), era presente l’assessora alla Pubblica Istruzione Anna Briante in rappresentanza del Sindaco; per la famiglia Restifo, invece, i figli.

Il primo cittadino Giuseppe Falcomatà ha voluto evidenziare il valore del tributo ad una figura illustre che la città non ha mai dimenticato: “Lo si può definire un pioniere della didattica greca che ha contribuito, con il suo sapere, a ispirare intere generazioni attraverso un metodo votato all’insegnamento e all’umanità”.

“Era un convinto difensore della cultura – ha continuato il Sindaco – le sue lezioni rappresentarono un importante nutrimento intellettuale per tutti quegli studenti, e non solo, che in lui riconoscevano autorevolezza e valori inestimabili forgiati dalla passione per i classici, da un’educazione e da una predisposizione all’ascolto, degne dei grandi maestri di vita qual è stato il professore Restifo”.

Nel corso della cerimonia, il presidente della Commissione Toponomastica -Domenico Cappellano- ha ricordato con emozione la figura del docente, motivando e rivelando le ragioni di questa scelta. “Oggi siamo qui a intitolare questa scalinata al professore Restifo. Parlo da suo ex alunno ed è quindi un momento particolarmente emozionante. Ho avuto il piacere, in questa mia attività, di intestare una strada alla professoressa Grisolini e ora una al professore Restifo. La cosa più bella di questa attività, che portiamo avanti volontaristicamente da otto anni, è contribuire a creare una memoria storica della città, così che non se ne perda la traccia per le future generazioni”.

“Sono state talvolta espresse critiche per la scelta di non intitolare vie a personalità di rilievo nazionale o internazionale – ha ricordato Cappellano – ma l’indirizzo seguito è stato invece quello di valorizzare figure come il professor Restifo, il cui contributo ha segnato in modo significativo la vita culturale di Reggio Calabria”.

A seguire è intervenuta l’assessora alla Pubblica Istruzione Anna Briante. “Il valore morale e lo spessore culturale del professore Restifo sono noti a tutti voi che lo avete conosciuto direttamente. Io non ho avuto questo onore – ha dichiarato la Briante – ma so che è stato uno di quei personaggi che hanno reso Reggio Calabria una città culturalmente elevata”.

“Il professore Restifo, tra l’altro, è stato docente di Rosetta Neto – ha proseguito l’assessora – madre del nostro sindaco, sua collega e coautrice di un’importante pubblicazione. Viviamo questo momento con l’emozione e con il rispetto che merita un uomo che, pur non essendo originario di Reggio Calabria, ha scelto questa città per svolgere la propria attività, contribuendo a formare, dal punto di vista culturale e umano, generazioni di professionisti e rappresentanti delle istituzioni. Questa intitolazione sarà un segno tangibile del suo passaggio e del suo lascito alla comunità reggina”.

Chi era Carmelo Restifo

Nato a Militello Rosmarino, in provincia di Messina, mostrò fin da giovane un profondo interesse per gli studi umanistici. Dopo aver frequentato il seminario vescovile di Patti, dove si dedicò con passione alle lingue antiche e in particolare al greco, si laureò in Lettere Classiche presso l’Università di Messina. Iniziò a insegnare alla scuola media “Diego Vitrioli” di Reggio Calabria e, nei primi anni Sessanta, vinse la cattedra di Lingua e Letteratura Classica nei Licei. Scelse però di rimanere al Liceo Classico “Tommaso Campanella”, dove insegnò dal 1963 al 1993, preferendo il contatto diretto con gli studenti alla carriera accademica.

Studioso rigoroso e appassionato, si dedicò alla linguistica e alla ricerca filologica, convinto che il greco non contenesse eccezioni formali – il suo celebre motto era “il greco è come la matematica”. Con il collega Aurelio Pappalardo pubblicò nel 1975 per la casa editrice Le Monnier il “Corso di lingua greca”, in due volumi (Grammatica; Esercizi e versioni, con prefazione di U. Albini). Il testo, apprezzato per il suo approccio innovativo, fu adottato in molti licei e in prestigiose università italiane. Nel 2001, insieme alla professoressa Rosa Neto Falcomatà, pubblicò la seconda edizione aggiornata, il “Nuovo Corso di Greco”.

La sua vita fu interamente dedicata allo studio e all’insegnamento delle lingue classiche, con un metodo fondato sul rigore scientifico, la chiarezza espositiva e una profonda umanità. Generazioni di studenti ricordano in lui non solo un docente, ma un vero educatore, capace di trasmettere l’amore per la cultura e di stimolare attraverso i classici i grandi interrogativi sulla vita.

Carmelo Restifo lascia un’eredità culturale e morale che continua a vivere nei suoi allievi e da oggi anche in quella scalinata che porta il suo nome, simbolo del legame profondo tra la città e uno dei suoi più grandi maestri.

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