Ha trasformato le “criticità dello spopolamento in un laboratorio di innovazione sociale ed economica” e, “attraverso il recupero del patrimonio edilizio, la nascita di filiere agricole sostenibili, i progetti di accoglienza e le pratiche di welfare di comunità” è diventato “un modello di rigenerazione per i piccoli comuni, capace di indicare nuove strade per contrastare lo spopolamento e restituire futuro alle aree interne”. Sono le motivazioni con cui al comune molisano di Castel del Giudice, e ai suoi circa 300 abitanti, è stato attribuito il “Premio Badolato di Calabria contro lo spopolamento”, alla sua prima edizione.
Alla guida di Castel del Giudice, in provincia di Isernia, al confine montano con l’Abruzzo, non lontano da Castel di Sangro, c’è attualmente il sindaco Lino Gentile. A Badolato, paese della provincia di Catanzaro noto perché nell’ottobre 1986 fu messo in vendita per salvarlo dall’abbandono e dalla disgregazione edilizia, l’associazione culturale “Università delle Generazioni” ha deciso di assegnare un riconoscimento a quei Comuni che sono riusciti a dare una svolta concreta e lungimirante alla desertificazione urbana e rurale, istituendo appunto il “Premio Badolato di Calabria contro lo spopolamento”.
Nei prossimi giorni, nel contesto di una cerimonia pubblica, Domenico Lanciano, promotore nel 1986 dell’iniziativa “Badolato paese in vendita in Calabria” e ora del “Premio Badolato contro lo spopolamento”, consegnerà pergamena e doni al sindaco Gentile il quale si è già detto onorato di ricevere tale riconoscimento come prima edizione e lieto “che il tenace lavoro svolto finora abbia travalicato i confini regionali molisani, diventando esempio per zone di eguale o maggiore sofferenza demografica e strutturale”.