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Muraca annuncia richiesta accesso agli atti della convenzione tra Asp di Reggio e Università delle Marche: “Troppe ombre su delibera adottata dalla direttrice Di Furia”

Il consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Muraca ha annunciato, in una nota, che presenterà nelle prossime ore “una formale richiesta di accesso agli atti all’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per ottenere totale chiarezza sulla procedura che ha portato alla stipula dell’accordo con l’Università Politecnica delle Marche. Contemporaneamente all’accesso agli atti, Muraca provvederà – è detto nella nota – a presentare un’interrogazione all’Ufficio del Commissario per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria, al fine di verificare la regolarità della deliberazione dell’Asp reggina”.

“L’accordo, deliberato nel luglio 2023 dalla direttrice generale Lucia Di Furia, prevede la collaborazione dell’ateneo marchigiano per supportare il Comitato valutazione sinistri dell’Asp reggina tramite consulenze di medicina legale, con un costo complessivo di 100 mila euro distribuito su tre anni. Tuttavia, restano molteplici interrogativi che necessitano di risposte chiare e tempestive. Come mai sono stati bypassati i medici legali già presenti all’interno dell’Asp di Reggio Calabria e quelli dell’Università di Catanzaro, una struttura di eccellenza che annovera figure altamente qualificate nel settore? È davvero possibile che in tutta la Calabria e nell’intero Mezzogiorno non esistessero professionalità adeguate a soddisfare le esigenze del Comitato valutazione sinistri?”.

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“Inoltre – sostiene Muraca – appare singolare che la scelta sia ricaduta proprio sull’Università Politecnica delle Marche, l’ateneo presso cui la Dg Di Furia ha conseguito la laurea e che si trova nella regione in cui risiede. Questo fatto pone più che ragionevoli dubbi sul piano dell’opportunità e dell’assenza di conflitti di interesse. Va poi tenuto in considerazione che non sono state fornite motivazioni ufficiali e oggettive per giustificare una decisione che ha comportato il ricorso a consulenze da un ateneo distante quasi 900 chilometri da Reggio Calabria”.

“È doveroso – sottolinea il consigliere regionale – che la struttura commissariale per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario chiarisca se fosse a conoscenza e se ritiene corretta la procedura seguita dall’Asp d Reggio. E’ indispensabile fare luce su tutti gli aspetti di questa vicenda, a tutela della trasparenza e della credibilità delle istituzioni sanitarie calabresi. Non possiamo accettare che decisioni così importanti siano prese senza una chiara e documentata giustificazione, soprattutto quando riguardano la gestione di risorse pubbliche e la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini”.

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