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Ritorna “Voci dal sottosuolo”, domenica 8 dicembre al Teatro Vuozzo in via Spirito Santo a Cosenza l’anteprima con “La donna che ride” del collettivo ConimieiOcchi

È quasi tutto pronto per la nuova edizione di “Voci dal sottosuolo”, la rassegna itinerante di teatro in emersione realizzata dal Kollettivo Kontrora, che ha ideato il progetto, insieme alla compagnia Teatro del Carro – Pino Michienzi in qualità di partner organizzativo. In attesa della quinta edizione che si svolgerà tra il Teatro Vuozzo, in via Spirito Santo a Cosenza, e il Teatro Valente di Corigliano Rossano – dove sarà realizzato con il finanziamento e il patrocinio del Comune di Corigliano Rossano -, domenica 8 dicembre è prevista un’anteprima con “La donna che ride”.
Con inizio alle ore 18:00, quello che andrà in scena a Cosenza sarà il secondo studio dell’opera teatrale collettiva firmata da ConimieiOcchi Teatro idee movimento, il collettivo di perfomer, musicisti, antropologhe, artisti, pedagoghi e pedagoghe, videomaker e registe che collaborano in progetti comuni sul territorio calabrese, nazionale e internazionale, compagnia residente a Spirito Santo insieme a Kollettivo Kontrora. Voci dal sottosuolo al Teatro Vuozzo è infatti possibile grazie al sostegno dell’Istituto comprensivo Spirito Santo che ospita la rassegna e le due compagnie, e al supporto fattivo del dirigente Massimo Ciglio e del professore Andrea Bevacqua grazie al cui aiuto Voci dal sottosuolo ha trovato una nuova casa.
Tornando all’appuntamento in programma domenica 8 dicembre, ad andare in scena al Teatro Vuozzo sarà una pièce, “La donna che ride” appunto, che racconta, attraverso la poetica del clown teatrale, il gioco vivo del corpo femminile nella sua natura ciclica. Due clownesse, Audrey Chesseboeuf e Maria Grazia Bisurgi, si tuffano e rimbalzano nella intensità delle loro emozioni, influenzate dagli archetipi delle fasi lunari, oltre gli stereotipi che condizionano la libera espressione dell’essenza femminile. La facilitazione del processo creativo è di Francesco Votano, audio e luci di Sofia Battistini.
Se per conoscere il resto della programmazione di Voci dal sottosuolo dovremo ancora aspettare qualche settimana, la quinta edizione della rassegna è già confermata, quasi come una urgenza di questi tempi: «Le voci che emergono dal sottosuolo non si limitano a raccontare storie, il loro obiettivo non è semplicemente estetico, ma profondamente sociale e politico, e ci chiedono di rallentare – spiegano dal Kollettivo Kontrora -. In un’epoca in cui la comunicazione è spesso superficiale e frammentaria, Voci dal Sottosuolo si propone come un antidoto, un’occasione per riscoprire il valore del dialogo e del confronto».
«Il teatro diventa così uno spazio di mediazione, dove il conflitto, anziché essere evitato, viene utilizzato come strumento per raggiungere una comprensione più profonda e una coesione più solida – aggiunge ancora il Kollettivo -. Voci dal Sottosuolo è un invito a fermarsi, ad osservare la realtà che ci circonda per riscoprire il potere trasformativo del teatro e il suo ruolo fondamentale nella costruzione di una comunità più consapevole e solidale».

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