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Tar Calabria boccia bilancio previsione giunta Minò: “L’alternativa c’è: incompetenza ed arroganza”

Quello approvato nei giorni scorsi a maggioranza è un bilancio di previsione che, in assenza della preventiva approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP), metterà a rischio tutti i futuri impegni di spesa previsti dall’Amministrazione Comunale, in primis le nuove assunzioni per la polizia municipale. Senza alcuna capacità di ascolto e confronto, senza tenere in nessuna considerazione i suggerimenti avanzati e motivati nell’interesse esclusivo della trasparenza, correttezza e legittimità del principale strumento finanziario dell’ente, del buon funzionamento della macchina comunale e, quindi, dell’intera comunità, la Giunta Minò ha preferito arroccarsi su posizioni di arroganza e rifiuto. E sarà un boomerang.

QUESTE COSE COME GRUPPO L’ALTERNATIVA C’È DENUNCIAVAMO IN CONSIGLIO COMUNALE A MARZO, ESATTAMENTE SETTE MESI FA. NE RENDEVAMO EDOTTI PUBBLICAMENTE TUTTI: SINDACO, GIUNTA, CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA E UFFICI COMUNALI, in primis il Segretario Comunale che avrebbe potuto e dovuto suggerire altre strade.

IL MANUALE DELLA MAGGIORANZA MINÒ: PREPOTENZA NELL’ESERCIZIO DEL POTERE

Ma, con la loro chiusura a ogni forma di dialogo e confronto, anzi con la loro arroganza, con la prepotenza nell’esercizio del potere e forse anche con la consapevolezza di poter continuare a essere impuniti per i danni che si continuano a perpetrare a danno del comune e della comunità, il Manuale della maggioranza Minò ha prevalso anche in quella occasione, dimostrando per altro l’evidente incompetenza e incapacità di questa compagine amministrativa di amici e parenti.

 

ANNULLATO BILANCIO E TUTTI GLI ATTI COLLEGATI, CON GRAVI CONSEGUENZE

Oggi, ancora una volta, così come già accaduto per il dissesto causato alle casse comunali, la magistratura, in questo caso, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Calabria, pronunciandosi sul ricorso dei consiglieri di minoranza, lo accoglie ed annulla, per violazione delle prescrizioni regolamentari, il bilancio di previsione del Comune di Cariati approvato il 7 marzo scorso. Non solo, con esso, annulla tutti gli atti allegati: dalla tassa di soggiorno alle aliquote Imu, dalle tariffe sui rifiuti all’Irpef, dal piano alienazioni immobiliari alle tariffe del servizio idrico, dal piano delle entrate proprie dell’ente al canone unico patrimoniale e mercatale, etc.

CHE PESSIMA FIGURA PER TUTTA L’ATTUALE CLASSE DI GOVERNO, ANZI MAL GOVERNO DI CARIATI!

SONORA BOCCIATURE PER ASSESSORE AL BILANCIO, SI DIMETTA

Siamo, infatti, di fronte alla sonora bocciatura, che del resto avevamo previsto e sulla quale avevamo invitato al confronto prudente, del primo bilancio politico di Minò e dei suoi assessori, in primis del suo assessore al bilancio, la cui incompetenza mista a presunzione per le sue dichiarazioni spocchiose fatte in quel consiglio e il suo incoraggiare i consiglieri indotti in errore a votare a favore, acquista oggi un peso plateale; lo stesso assessore pavone, del resto, che per ben tre anni, da componente della passata giunta Greco, ha soltanto lavorato per tessere la sua personalissima strategia di trasformismo alla prima occasione, per poter evidentemente fare sotto traccia oggi tutto ciò che gli era stato giustamente impedito dalla correttezza e trasparenza del passato esecutivo. E ALLA LUCE DI QUESTA SENTENZA DEL TAR, IL DELEGATO AL BILANCIO NON DOVREBBE FARE ALTRO CHE DIMETTERSI.

CONSEGUENZE, CITTADINI-CONTRIBUENTI POSSONO IMPUGNARE PAGAMENTI

Ciò che molto grave – continuano – è che tutte le determinazioni assunte dagli uffici sulla base dei capitoli di un bilancio oggi annullato rischiano di produrre conseguenze negative per tutti, a partire dai cittadini-contribuenti che sono sicuramente autorizzati a impugnare eventuali pagamenti effettuati.

 

DOPO CONDANNA PER DISSESTO SI CONTINUA A SCARICARE DANNI SU CITTÀ

Da un punto di vista più politico – conclude L’Alternativa C’è – emerge il pericolosissimo senso di impunità che continua a distinguere l’Amministrazione Comunale guidata da Cataldo Minò che, indenne rispetto alle preoccupazioni legittime esposte dalla minoranza, forse perché abituato a tutt’oggi a non pagare, ha pensato anche in questa nuova veste e occasione di poter infischiarsene, scaricando sulla città tutte le conseguenze del malgoverno suo e di suoi attuali compagni e la malagestione delle risorse di tutti. Fino a quando?

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