Un pizzico di irrequietezza che si può riscontrare da cambi improvvisi e frequenti, tra influenze balcaniche, folk, tradizionali, rock e jazz, in un unico abbraccio musicale che dà vita ad una danza, o meglio a una ibridanza. E’ proprio questo, “Ibridanze“, il titolo del primo lavoro discografico da solista del fisarmonicista e organettista calabrese Paolo Presta, che verrà presentato sabato 13 luglio.
Ad accogliere le sonorità che spazieranno tra vari generi ci sarà l’Ex Convento di Belmonte Calabro, spazio culturale, teatrino, gestito da Stefano Cuzzocrea, che dal 2006 ospita residenze creative e laboratoriali, spettacoli e rassegne, tra i suoi spazi tra un agrumeto e la chiesa dei cappuccini.
«Questo album è una selezione di alcune idee musicali che nel corso degli ultimi anni ho messo nel cassetto. Nelle 9 tracce di Ibridanze ho dato libero sfogo alla mia creatività, mi sono lasciato ispirare da quello che mi circondava, senza dargli troppo peso, anche se più che guardare all’esterno ho guardato dentro me stesso. La mia tecnica compositiva non è una tecnica molto razionale, soprattutto nella prima fase, quando seleziono le note in base al gusto e a quello che sento al momento» dice Presta, con alle spalle una ricca carriera tra musica folk-rock italiana, popolare e jazz, le cui note sono arrivate fino al Mikroskopiko Theater di Atene.
“Ibridanze” è una raccolta di composizioni personali per fisarmonica e strumenti vari, edita dall’etichetta discografica Dodicilune, in cui sono contenuti chiari riferimenti ad alcune forme musicali. Nei brani “Ibridanza N.1” e “Ibridanza N.2“, ad esempio, sono palesi i rimandi alle danze del sud Italia, così come in “Tammurriata di Buenos Aires“, ispirata dalla tammurriata, ma contaminata anche dal tango.
Una serie di vite, forse vissute dall’autore, forse solo immaginate, che ci porteranno in un viaggio alla scoperta e all’esplorazione di vari mondi, per mostrarci valli fiorite, boschi secolari, ninfe, compagnie circensi e grandi tavolate, da condividere con vecchi e nuovi amici di viaggio. Accanto al fisarmonicista, sabato 13 luglio all’Ex Convento, altri due musicisti calabresi, conosciuti anche nella scena musicale internazionale: Federica Greco alle voci, già precedentemente insieme a Presta nel disco “A ‘sta frinesta”, e Francesco Magarò, ai tamburi a cornice. L’evento, che seguirà “Suono Libera tutti”, il laboratorio con Christian Ferlaino che utilizza oggetti sonori della tradizione calabrese, inizierà alle 20:30, con una cena sociale ad offerta libera e consapevole, per poi lasciare posto al concerto subito dopo.
Spazio anche per il teatro, domenica 14 alle 20:30, con “Senza P (titolo provvisorio)”, di e con Stefano Cuzzocrea, sguardo esterno Irene Michailidis, co-prodotto con il sostegno di Teatro del Carro – Residenza Artistica MigraMenti. Una ricerca che parte dall’abbandono, dal lasciar andare, e dal bosco, luogo dell’incanto, della trasformazione, sullo sfondo della fiaba di Pollicino. A guidare gli spettatori sarà un personaggio particolare chiamato “Lui”, che darà voce ai suoi pensieri, le sue paure e le sue gioie, attraverso racconti e scene dettate forse dalla propria immaginazione. “Senza P” è il primo di quattro spettacoli che si svolgeranno da luglio ad ottobre, parte di “Fuochi“, progetto teatrale per Paola Scialis, artista ideatrice dello spazio Ex Convento scomparsa nel 2018. Il progetto, che verterà anche sulle residenze creative, assumerà differenti forme e sarà mutevole nel tempo.