“Ai Vescovi calabresi rinnovo la mia stima e il mio rispetto e l’invito a una discussione franca e scevra da ogni pregiudizio sul tema dell’autonomia differenziata”.
Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi.
“Intanto desidero ringraziare tutta la Chiesa calabrese per il grande impegno quotidiano a favore degli ultimi – dice Antoniozzi – nel contrasto alla criminalità, in una presenza straordinaria e insostituibile che è punto di riferimento non solo per i cattolici ma per chiunque viva le complessità del territorio.
Sul tema dell’autonomia differenziata – prosegue Antoniozzi – credo sia opportuno un dibattito a più voci, atteso che oggi in Calabria si è ascoltata solo la voce dell’opposizione e questo rappresenta per molti versi anche una sorta di autocritica.
Fratelli d’Italia non consentirebbe mai un’autonomia che levasse risorse al Sud e che creasse sperequazioni fra italiani.
Vale la pena ricordare che l’autonomia esiste in Costituzione grazie al centrosinistra che la introdusse nella Carta il 2001. È simpatico notare come parlamentari dell’epoca che votarono l’inserimento del provvedimento nella Carta ( parlo della legislatura 96-2001) oggi siano diventati editorialisti del no.
Giorgia Meloni non consentirebbe mai un’autonomia che penalizzasse il Sud: ci sono le valutazioni sui Lep che garantiscono equità e la legge sarà tale solo in presenza di garanzie inoppugnabili.
Non possiamo però permettere a chi inseri nella Costituzione il provvedimento – aggiunge Antoniozzi – di voler dire che si trattava di una sorta di scherzo, perché è paradossale approvare un provvedimento costituzionale e non ordinarlo e poi rinnegarlo
Non di meno devo sottolineare come il regionalismo nel Meridione sia stato palesemente insufficiente, con una incapacità di provvedere a quanto dettato dalle esigenze di buongoverno.
I Vescovi calabresi esprimono preoccupazioni rispettabili ma alimentate da una rappresentazione della realtà da parte del centrosinistra non adeguata.
Credo sia indispensabile – conclude Antoniozzi – che vi sia un confronto aperto con il mondo della Chiesa e con tutte le istituzioni, sindaci compresi, perché dal dialogo si comprendono tante cose. La priorità di Fratelli d’Italia è l’unità nazionale ma al contempo la necessità dei territori è quella di non nascondere le difficoltà e le insufficienze espresse intorno a un regionalismo che nel Meridione non ha saputo dare le giuste risposte”.