Sono stati presentati al Polo Museale di Soriano Calabro i primi risultati del lavoro di restauro della tela della Madonna del Rosario, un lavoro nato dalla sinergia del Museo sorianese e del Lion’s club di Vibo Valentia. L’opera rappresenta la Vergine del Rosario con Bambino tra i Santi Domenico e Caterina da Siena, ma oltre alle due figure canoniche legate al culto del Rosario sono stati riprodotti altri santi dell’ordine domenicano, fra cui Giacinto, papa Sisto V, Santa Rosa da Lima e Sant’Agnese. Intorno i medaglioni con la rappresentazione dei misteri dolorosi gaudiosi e gloriosi e si data tra la fine del XVII secolo e gli inizi del XVIII secolo.
La tela, rinvenuta nella cattedrale di San Domenico di Soriano, è una delle poche opere sopravvissute al terremoto del 1783 e con ogni probabilità era posta in una delle cappelle laterali dell’antica basilica. La presentazione dei lavori è stata coordinata dalla direttrice Mariangela Preta che ha affermato che: questo lavoro è un’occasione che coniuga i dettami della tutela e della conservazione a quelli della fruizione e della valorizzazione soprattutto per la possibilità di ospitare al Polo Museale di Soriano un cantiere aperto.
Il restauro infatti, che è già un’operazione di studio, riscoperta e riacquisizione del patrimonio culturale, diventa anche luogo di incontro, di dibattito, di apprendimento in una veste propriamente didattica che abbraccia e coinvolge visitatori, curiosi, appassionati, studiosi. Ad aprire i lavori la dottoressa Rosamaria Luzza, componente della commissione straordinaria in seno al comune di Soriano, che ha espresso grande compiacimento per le attività culturali che si svolgono all’interno del museo ed in particolare ha dichiarato come questo cantiere aperto di restauro possa diventare un importante attrattore culturale per il territorio. Il Restauro dell’opera sorianese, ha spiegato Danilo Cafaro presidente del Lion’s, ha un forte significato simbolico e religioso sul territorio ma anche un pregevole valore artistico. Lo scopo principale condiviso con l’infaticabile lavoro della direttrice del Polo Museale di Soriano Calabro, Mariangela Preta, è quello di rendere finalmente fruibile un’opera d’arte che rappresenta anche la storia del territorio. Alla fine della presentazione, la restauratrice Romana Buttafuoco, responsabile del restauro e docente dell’Accademia Belle Arti di Bologna, ha spiegato come questo restauro stia consentendo la conoscenza della tecnica di esecuzione al fine di riparare le numerose cadute del film pittorico restituendo alla tela la sua originale lucentezza, con una nuova integrazione pittorica che restituisce una più nitida visione e lettura dell’opera ed ha illustrato i primi risultati del lavoro che hanno reso visibili alcune raffigurazioni ormai completamente nascoste.
La dottoressa Buttafuoco ha anche sottolineato come esperienze di apertura al pubblico del restauro di un’opera d’arte, in Italia, siano molto rare, solitamente questi interventi sono preclusi al pubblico e coinvolgono solo gli esperti del settore, a Soriano, invece, si apre la possibilità di interagire con gli esperti del settore che oltre a lavorare all’interno delle sale del museo possono spiegare ai fruitori quello che sta accadendo sull’opera d’arte così come avviene nell’importante pinacoteca di Brera. I lavori sono svolti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ed in particolare sono seguiti dalla dottoressa Daniela Vinci, Funzionario storico dell’arte. Presenti all’evento anche il Prefetto di Vibo Valentia Paolo Grieco, il presidente della provincia Corrado L’Andolina, il comandante della compagnia di Serra San Bruno Francesco Conigliaro, il maresciallo dei carabinieri di Soriano Barbaro Sciacca, una rappresentanza della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, il presidente del parco delle Serre Alfonso Grillo.
L’idea di allestire un cantiere di restauro, dunque, aperto alla fruizione del pubblico, arricchisce l’offerta culturale del Polo Museale di Soriano Calabro e contribuisce a sensibilizzare i cittadini alla tutela e salvaguardia dei beni culturali.