Affidare alla nuove generazioni la memoria e la conoscenza di una delle pagine più crude della storia della Calabria e del Mezzogiorno; così ingiuste da ispirare l’arte e la letteratura nazionali ed essere raccontate in musica, tra i tanti, dal cantautore Lucio Dalla. Ancora oggi, a distanza di 74 anni da quel 29 ottobre 1949, i fatti ricordati dall’intera Nazione come l’Eccidio di Melissa, con le tre giovani vittime cadute per la conquista della terra, resistono e si riempiono di nuovo contenuti, messaggi e prospettive, rinnovando l’esigenza di riflettere sul valore della storia e dell’identità e sul valore dei diritti fondamentali la cui difesa non si conquista una volta per tutte ma ogni giorno, in tutte le epoche. Continua ad essere questo – sottolinea il Sindaco Raffaele Falbo – l’impegno che ormai da tre edizioni l’Amministrazione Comunale continua a portare avanti attraverso la Borsa di studio Fragalà, il concorso di idee per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della provincia di Crotone.
Per favorire la massima partecipazione delle comunità educanti del territorio – informa il Primo Cittadino – sono stati prorogati a martedì 20 febbraio i termini per la presentazione degli elaborati. I risultati della selezione saranno resi noti nel corso di un evento ad hoc che sarà promosso dall’Esecutivo nel mese di marzo.
CHI PUÒ PARTECIPARE? – Il concorso è rivolto a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della provincia di Crotone. Si può concorrere sia in forma singola che in gruppo. Ogni classe potrà partecipare con un massimo di 4 elaborati (due lavori singoli e due di classe). Un fumetto composto da minimo tre tavole, un dipinto, un video della durata massima di 15 minuti, un video clip musicale di 5, uno spot di 3 minuti, un corto della durata massima di 20 minuti, un elaborato. Sono, queste, le tipologie di elaborato che sarà possibile presentare.
Dovranno essere ispirati alla Strage di Melissa del 1949. Nell’ottobre di quell’anno i contadini calabresi, a cominciare dai braccianti del Marchesato, marciarono sui latifondi per chiedere con forza il rispetto dei provvedimenti emanati nel dopoguerra dal ministro dell’Agricoltura Fausto Gullo e la concessione di parte delle terre lasciate incolte dalla maggioranza dei proprietari terrieri. Interi paesi parteciparono a questa mobilitazione che vide circa 14.000 contadini dei comuni orientali delle province di Cosenza e Catanzaro scendere in pianura. Chi a piedi, chi a cavallo, con donne e bambini e gli attrezzi da lavoro, quando giunsero sui latifondi segnarono i confini della terra e la divisero, iniziando i lavori di preparazione della semina. Irritati per questa ondata di occupazioni alcuni parlamentari calabresi della Democrazia Cristiana si recarono a Roma per chiedere un intervento della polizia al Ministro dell’Interno Mario Scelba. I reparti della Celere si recarono quindi in Calabria e uno di loro si stabilì a Melissa (oggi in provincia di Crotone) presso la proprietà del possidente del luogo, il barone Luigi Berlingeri, del quale i contadini avevano occupato il fondo detto Fragalà. Questo fondo era stato assegnato dalla legislazione napoleonica del 1811 per metà al Comune, ma la famiglia Berlingeri, nel tempo, lo aveva occupato abusivamente per intero. – La polizia aprì il fuoco sui manifestanti ad altezza d’uomo, dapprima con pallottole di legno e successivamente con proiettili. Tre persone furono uccise: Francesco Nigro, di 29 anni, Giovanni Zito, di 15 anni, e Angelina Mauro, di 23 anni, che morirà più tardi per le ferite riportate, oltre a 15 feriti colpiti alle spalle. La polizia uccise anche diversi animali, come forma di ritorsione nei confronti dei manifestanti.