«Collego il Papa a Gioacchino da Fiore perché Francesco ha il senso della storia, ne ha una visione precisa, ne legge gli accadimenti e guarda alla pace come unica soluzione possibile alla guerra in Ucraina. La storia è ritornata, ma in realtà non se n’era mai andata. Gioacchino ci insegna che il cristianesimo è dentro la storia e il Papa indica la pace nel concreto, non come orizzonte astratto».
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È stato netto il filosofo Alfonso Maurizio Iacono, già preside della facoltà di Filosofia nell’Università di Pisa, nel suo intervento al dibattito culturale on line “Gioacchino da Fiore, Papa Francesco e la strada della pace”, dello scorso 30 marzo, in cui si è parlato, tra l’altro, del conflitto tra Occidente e Oriente, della situazione internazionale, della tutela dell’ambiente, dei pericoli del capitalismo contemporaneo e delle speculazioni sul riarmo, dei compiti dello Stato, della necessità di riformare la scuola e della funzione della cultura per lo sviluppo dei territori. Su impulso della sindaca Rosaria Succurro, l’appuntamento è stato organizzato dal Comune di San Giovanni in Fiore per gli 820 anni dalla morte dell’abate calabrese, «di spirito profetico dotato, secondo Dante Alighieri». «La pandemia e la guerra – ha detto nel corso dell’iniziativa Mauro Minervino, antropologo e professore nell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro – ci obbligano a ragionare sul futuro. Bisogna superare i nazionalismi, i modelli su cui abbiamo basato la nostra vita e i rapporti con le altre culture. Si dovrebbe pensare ad un nuovo internazionalismo, fondato sul valore comune della pace e del rispetto della natura». «La cultura – ha aggiunto Francescomaria Tedesco, filosofo e professore nell’Università di Camerino – ha un ruolo fondamentale: è il coraggio di dire ciò che gli altri non dicono, di rompere gli schemi precostituiti, di ribaltarli nell’interesse collettivo». «Il riscatto della Calabria – ha sintetizzato la sindaca Succurro – deve partire dalla sua capacità di produrre e veicolare cultura, di proporre un’altra immagine di sé e di inserirsi nei processi di trasformazione e cambiamento in atto a livello globale». «Dal messaggio di Gioacchino da Fiore – che nella mattinata dello scorso 30 marzo è stato al centro del progetto “A scuola in biblioteca”, ideato dall’assessore comunale Antonello Martino in collaborazione con le scuole elementari di San Giovanni in Fiore – alla riflessione sul futuro dell’umanità; dalla formazione scolastica ad una prospettiva di speranza, con questo dibattito il Comune ha voluto offrire un contributo di idee, in un periodo di confusione e smarrimento generali», commenta la sindaca Succurro.