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L’Unical pronta ad accogliere studenti dal Medio Oriente

Una bandiera della pace listata a lutto sarà esposta da domani all’ingresso dell’Università della Calabria. Un atto simbolico, adottato dal Senato Accademico dell’Università della Calabria, di condanna contro la drammatica guerra tra Israele e Palestina. Così come simbolico e sentito è stato il minuto di silenzio osservato in apertura della seduta di oggi (martedì 21 novembre 2023). Ma l’organo direttivo ha voluto andare oltre i simboli, con un atto formale e ha approvato all’unanimità una mozione che impegna l’Unical “a promuovere azioni di accoglienza, sostegno e concreta solidarietà per le comunità accademiche che oggi vivono scenari di conflitto in Medio Oriente, in Ucraina e a qualunque altra latitudine, in linea con i principi che l’Ateneo esprime e che di recente hanno già portato all’introduzione di borse di studio e di ricerca o forme di esonero dai contributi studenteschi, a favore di rifugiati e profughi di guerra”.

 

L’Unical segue con sgomento e preoccupazione – si legge nella mozione – “l’evolversi del conflitto in Medio Oriente, dove il feroce attacco terroristico di Hamas, dello scorso 7 ottobre 2023, ha seminato orrore e morte nella popolazione civile israeliana e il rapimento di centinaia di persone, e dove le tensioni israelo-palestinesi sono state esacerbate dalla conseguente azione militare del Governo di Israele che, isolando e accerchiando la striscia di Gaza e colpendo anche obiettivi non militari, sta riducendo in condizioni drammatiche la popolazione civile palestinese, causando gravi perdite di vite umane, soprattutto tra i bambini”.

Si sottolinea, poi, “che l’azione istituzionale dell’Università della Calabria è da sempre ispirata ai valori universali della tutela dei diritti umani, della pace, della democrazia, della libertà, dell’accoglienza di ogni diversità, della cooperazione e della solidarietà”, ricordando come l’Unical “abbia tradizionalmente sostenuto le comunità accademiche di tutto il mondo che vivono una situazione di rischio nei Paesi di origine e subiscono limitazioni e restrizioni nelle ricerca e nell’insegnamento, promuovendo molteplici attività e concrete iniziative di supporto”.

Il Senato accademico, in sintonia con la posizione assunta dalla Crui, auspica quindi “il rilascio di tutti gli ostaggi e l’immediata cessazione delle operazioni militari in tutte le zone di guerra attraverso azioni volte a recuperare gli strumenti della politica e della diplomazia, che favoriscano il dialogo e una idea di Pace fondata sul pluralismo religioso e sul rispetto dei diritti umani internazionalmente riconosciuti”.

La considerazione finale è un messaggio di “sentita vicinanza e solidarietà a tutte le popolazioni la cui vita è stata sconvolta dalle barbarie della violenza e della guerra e, in particolare, alle studentesse e agli studenti israeliani e palestinesi comunque coinvolti nei tragici eventi”.

 

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