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Emozioni e tanta umanità nella presentazione dei romanzi di Ruggero Pegna: premiato al Museo del Presente di Rende

Era annunciato con un titolo suggestivo, “Il cacciatore di… emozioni“, e realmente le emozioni sono state protagoniste, ieri sera, dell’incontro letterario al Museo del Presente di Rende (Cs) con il noto promoter Ruggero Pegna, nelle vesti e con l’altro volto di poeta e scrittore. Alfredo De Luca, direttore artistico del festival Settembre Rendese, che ha voluto inserire questo appuntamento nel ricco programma della 58° edizione, gli ha anche consegnato il Premio Eccellenze Calabresi, dopo averne tessuto un affettuoso elogio con l’ausilio di un filmato che ha riassunto momenti indimenticabili della vita e dei tanti grandi eventi organizzati da Pegna in circa 40 anni di attività, dagli storici concerti di Tina Turner ed Elton John, a centinaia di altri.

Ruggero ha scritto una storia irripetibile, in una regione spesso senza memoria e irriconoscente – ha detto De Luca, giovane e promettente promoter rendese – e, a chi mi dice che sarei il suo erede, dico che è impossibile fare tutto quello che ha fatto lui in un luogo così difficile.” Dopo i ringraziamenti, nell’emozionante serata a tratti persino commovente, sono stati approfonditi i temi di scottante attualità contenuti, in particolare, nei suoi recenti romanzi: da “Miracolo d’Amore” (Rubbettino editore), storia della leucemia che lo colpi,  intrecciata alle predizioni della mistica Natuzza Evolo, a “Il cacciatore di meduse” (Falco editore), racconto emozionante del viaggio della speranza e della lotta per l’integrazione in Italia di un piccolo migrante somalo, fino all’ ultimo “La stanza di Adel” (Santelli editore), altro commovente racconto dell’adozione di una bimba russa tra fiaba e realtà.

“Sono romanzi ispirati da storie vere, perché è la stessa vita un romanzo spesso complesso, ma meraviglioso; la scrittura per me è stata terapeutica, la mia medicina per ritrovarmi dopo lunghe giornate di studio e lavoro”, ha affermato Pegna, rispondendo al giornalista e scrittore Marcello Romanelli, che ne ha sottolineato la semplicità della scrittura, capace di arrivare dritta al cuore. Nell’incontro abilmente condotto da Debora Rocco, oltre a Romanelli, a dialogare con l’insolito autore, sono intervenuti l’editore Michele Falco e la dottoressa Mariateresa Buccieri, storico dell’Arte, che ha rimarcato l’umanità dei suoi racconti e la comune “amicizia” con Natuzza Evolo. E proprio ricordando la mistica, è iniziato il racconto di Pegna della leucemia che lo colpi nel 2002, dalla quale guarì anche grazie alle sue preghiere e alle sue predizioni, come raccontato in “Miracolo d’Amore“, un romanzo scritto insieme a centinaia di persone che gli mandarono una loro mail in ospedale. Non è mancato il puntuale appello di Pegna alla donazione del midollo che, come ha detto visibilmente commosso, “lega per sempre in una doppia gioia chi lo riceve a chi glielo dona, consapevole di aver salvato una vita, come ha fatto con me la ragazza americana di 24 anni predetta da Natuzza.”. In conclusione, ha affermato Pegna, tornando a Il cacciatore di meduse:  “Sono anche felice della candidatura agli Oscar del film di Garrone che porta sul grande schermo una storia  che sembra proprio tratta dal mio romanzo pubblicato nel 2015, in cui ho cercato di fare arrivare ai lettori le ansie e le speranze di uomini, donne e bambini che affrontano indicibili sofferenze e il rischio di morire sognando una vita migliore”. 

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