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Il presidente Occhiuto saluta il “Maradona della sanità” Giuseppe Profiti: “Grazie per quello che hai fatto in Calabria. Hai lasciato una strada che noi percorreremo”

“Grazie Pino per quello che hai fatto in Calabria e grazie, soprattutto, per quello che ci hai insegnato”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto nel suo ricordo in occasione dei funerali di Giuseppe Profiti, manager della sanità e commissario di Azienda Zero, morto prematuramente lo scorso 10 agosto.

“Pino Profiti ha lasciato un segno indelebile – ha aggiunto Occhiuto commosso – ha lasciato una strada che noi percorreremo perché lui ha insegnato a ciascuno di noi come si possa avere il coraggio, la passione per lavorare anche in condizioni difficili ma sempre con grande umiltà, l’umiltà di chi approfondisce ogni cosa. Credo sia doveroso intervenire come presidente della Regione per ringraziare Pino per il lavoro straordinario che ha svolto in questo ultimo anno. Attorno a lui avevo costruito la riorganizzazione del settore in Calabria”.

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“Da subito – ha detto ancora il governatore calabrese – fui subito colpito dalla sua intelligenza e dalla sua straordinaria ironia. Noi ci prendevamo in giro vicendevolmente sui nostri brutti caratteri. Mi arrabbiavo con lui quando mi ricordava troppo spesso Genova, eppure lui aveva un rapporto fortissimo quasi ancestrale con Catanzaro. Mi ricordo che una volta gli dissi di averlo scelto perchè lo consideravo il ‘Maradona della sanità’ e lui rispose ‘no io sono il Palanca della sanità’. Stava preparando il suo compleanno ma stava preparando soprattutto la sua partecipazione alla partita di esordio del Catanzaro in serie B, una promozione che ha vissuto quasi come viveva i suoi personali successi nella sanità”.

“Aveva un’intelligenza straordinaria – ha detto ancora Occhiuto – e una capacità altrettanto straordinaria di coltivare il dubbio. Nonostante la sua intelligenza. Mi capitava talvolta di chiedergli di parlare di un particolare fatto, di un ospedale o di una situazione di un’azienda sanitaria e, quando lo facevamo, si presentava con un dossier con tutti i dati sulla produttività. Aveva una creatività straordinaria e spesso facevamo a gara a pensare a cose che potevano essere utili per riorganizzare la sanità in Calabria”.

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