Poco più di vent’anni fa, il mercato dei prodotti per consumatori adulti di nicotina è radicalmente cambiato per effetto dell’invenzione della sigaretta elettronica. Spesso indicata anche come e-cig (abbreviazione di e-cigarette), ha aperto la strada ad altre alternative al fumo tradizionale, tra cui i dispositivi a tabacco scaldato.
Sigarette elettroniche e riscaldatori di tabacco sono accomunati da alcune affinità ma, allo stesso tempo, sono prodotti molto diversi tra loro. In questo articolo, vediamo come differiscono per caratteristiche e modalità di funzionamento.
E-cig: un po’ di storia
L’invenzione della sigaretta elettronica viene generalmente attribuita a Hon Lik, un farmacista cinese; nel 2001 mise a punto un dispositivo ad ultrasuoni in grado di vaporizzare una soluzione liquida, producendo un vapore simile al fumo delle sigarette tradizionali. Due anni più tardi brevettò la sua invenzione, commercializzata in Cina a partire dal 2004 e, tra il 2006 e il 2007, il prodotto giunse anche in Europa e negli Stati Uniti.
Il funzionamento della sigaretta elettronica
Di base, una e-cig è un dispositivo di vaporizzazione alimentato da una batteria agli ioni di litio. È dotata di una cartuccia contenente una soluzione liquida, a base di acqua, aromi vegetali e altre sostanze (perlopiù glicerolo, glicerina vegetale o glicole propilenico).
Il processo di atomizzazione viene implementato nel cleromizzatore, ossia la parte che include il boccaglio, il vaporizzatore interno e la resistenza elettrica. Quest’ultima, quando il dispositivo viene messo in funzione, serve a produrre il calore che scalda il liquido nella cartuccia prima che venga trasformato in aerosol.
Per quanto riguarda il contenuto di nicotina, in commercio esistono numerose opzioni differenti, a cominciare da formulazioni che ne sono del tutto prive; la quantità massima consentita, invece, è di 20 mg/ml.
Infine, in base al tipo di cartuccia, è possibile suddividere le sigarette elettroniche in due categorie:
- dispositivi ‘a sistema aperto’, ovvero dotate di cartucce ricaricabili ogni qualvolta il liquido al loro interno si esaurisce;
- dispositivi ‘a sistema chiuso’, che invece presentano una cartuccia usa e getta: una volta terminato il liquido, va rimossa per intero e sostituita con un’altra precaricata.
Breve storia dei prodotti a base di tabacco senza combustione
I primi tentativi di sviluppare un prodotto per fumatori adulti a base di tabacco ma senza combustione risalgono agli anni Sessanta, ma non ebbero particolare successo. Lo stesso accade negli anni Ottanta e Novanta; alcuni dispositivi furono effettivamente commercializzati ma, dopo alcuni anni, vennero ritirati dal mercato. Dopo circa un decennio dall’avvento delle sigarette elettroniche, hanno fatto la loro comparsa i dispositivi scalda tabacco, identificati dalle sigle THP (Tobacco Heating Product) o HTP (Heated Tobacco Product).
Caratteristiche e funzionamento dei THP
Un riscaldatore di tabacco è un prodotto per fumatori adulti costituito da un dispositivo elettronico alimentato da una batteria agli ioni di litio. I THP riscaldano una miscela di tabacco, spesso aromatizzata da fragranze fruttate o fresche, confezionata in stick monouso producendo un vapore contenente nicotina. A differenza delle sigarette tradizionali, non si innesca il processo di combustione poiché il tabacco non brucia.
Il riscaldamento viene implementato molto spesso con un sistema che sfrutta il principio dell’induzione; la corrente elettrica viene fatta passare attraverso una bobina metallica, avvolta attorno ad una camera cilindrica in cui va inserito lo stick di tabacco. Il passaggio di corrente nel filamento genera un campo elettromagnetico leggero, ma sufficiente a sprigionare il calore che riscalda la miscela dall’esterno verso l’interno. Questa soluzione caratterizza la maggior parte dei prodotti scalda tabacco, inclusi quelli a marchio glo™, una delle principali alternative alle sigarette tradizionali. Per lo stesso brand è disponibile anche una gamma di stick senza tabacco; questi stick sono confezionati utilizzando una miscela a base di foglie di Rooibos contenente nicotina, che può essere aromatizzata da fragranze fresche o fruttate. Anche in tal caso, uno volta inserito nel dispositivo, lo stick alle erbe con nicotina viene scaldato senza innescare il processo di combustione.
In alternativa, i riscaldatori possono impiegare un sistema di tipo resistivo; il calore viene prodotto facendo passare la corrente elettrica attraverso un elemento con proprietà conduttive (resistore). Opponendo una parziale resistenza al flusso di corrente, provoca un attrito, che genera il calore utile a scaldare il tabacco all’interno dello stick inserito nel dispositivo.
In entrambi i casi, il riscaldatore modula i profili di temperatura mediante software e sensori appositi, così da evitare che il tabacco possa bruciare. Alcuni THP, infatti, sono in grado di scaldare la miscela al loro interno fino a quasi 300°.
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*Stick di tabacco o di erbe a base di Rooibos contenenti nicotina, sostanza che crea dipendenza.
Questi prodotti non sono privi di rischi e contengono nicotina, una sostanza che crea dipendenza.