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Arnaldo Ulivelli, lo sconosciuto aviatore morto alle porte di Roma nel 1907

Se vi è mai capitato di attendere un autobus a Roma, in via Cassia angolo via Cortina d’Ampezzo, complici anche le lunghe attese, potreste aver notato un piccolo monumento a uno sconosciuto pioniere del volo, tale Arnaldo Ulivelli. La vicenda, poco nota tanto quando il malcapitato aviatore, narra di uno volo aerostatico finito tragicamente a causa di un fulmine nel lontano 2 giugno 1907. In un dagherrotipo d’epoca il capitano Ulivelli è ritratto con la tipica acconciatura di quell’epoca a imitazione di quella dei regnanti. In alta uniforme il capitano trasmette una dignità e un portamento comuni di quel periodo, soprattutto tra i gli ufficiali del regio esercito.

 

Ulivelli, Capitano della Brigata Specialisti del Genio di stanza al Forte Trionfale di Monte Mario, era l’unico passeggero dell’aerostato e il suo sacrificio rappresenta l’ennesima attestazione della passione del volo che in molti condividono. Si ispirano all’esperienza del volo anche alcuni giochi online come nel caso di Aviator, un “crash game” simboleggiato da un piccolo aeroplano. Per giocare occorre fare una scommessa prima che l’aereo decolli. L’importo della possibile vincita cresce proporzionalmente man mano che l’aereo sale.Per vincere è necessario cliccare l’apposito pulsante prima che l’aereo scompaia dal display.

 

Come noto, attualmente il 2 giugno è una festività civile dedicata alla nascita della Repubblica Italiana, ma anche durante il Regno d’Italia quella giornata veniva festeggiata, era la festa dello Statuto. Il 2 giugno 1907 le celebrazioni iniziarono presso il Poligono di Tiro della Farnesina. Quest’area, situata nella pianura alluvionale del Tevere immediatamente a valle di Ponte Milvio, corrisponde oggi alla zona dove sorge il Ministero degli Esteri (originariamente concepito come Casa Littoria nel 1939). All’epoca, questa località, con Monte Mario a fare da sfondo selvaggio e ascoso, era ancora una Riserva di Caccia Reale. Solo in seguito, nel 1927, sarebbe stata ottenuta da Renato Ricci per creare l’imponente Accademia di Educazione Fisica, che divenne prima Foro Mussolini e poi Foro Italico. Il Poligono ospitava sin dal 1882 la Gara Generale di Tiro a Segno, una competizione internazionale. L’edizione del 1907 era la venticinquesima e godeva di particolare risalto non solo per celebrare il centenario della nascita di Garibaldi, ma anche per la partecipazione del Re d’Italia e della Regina.

 

Nonostante il peggioramento delle condizioni atmosferiche, l’ascensione si svolse come programmato. Il Capitano Ulivelli, un esperto pioniere alla sua decima ascensione libera, benché i mezzi a disposizione fossero ancora rudimentali, diede il comando di “lasciate” alle 11:10. Il pallone aerostatico si innalzò rapidamente, raggiungendo i 200 metri, prima che una violenta raffica di vento lo spingesse a un’altitudine stimata tra i 500 e i 900 metri. A questa quota, l’aerostato entrò in contatto con nubi temporalesche cariche di elettricità. Testimoni a terra videro un lampo e l’involucro del pallone prendere fuoco. Il tessuto si consumò in un attimo, e la navicella, con a bordo il pilota, precipitò. La caduta fu solo marginalmente rallentata dai brandelli dell’involucro, dall’impatto con un cavo telegrafico e dalla fitta vegetazione sottostante. L’urto finale fu devastante; il Capitano Ulivelli, soccorso immediatamente e trasferito d’urgenza all’Ospedale San Giacomo, morì poche ore dopo.

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