L’amore che vale una vita, ma arriva al momento sbagliato e sopravvive alle leggi del tempo e dello spazio. La forza magnetica di “Un sogno a Istanbul” coinvolge il pubblico con una storia incredibile, in cui forti sono le emozioni trasmesse. Ieri sera al Teatro Comunale di Catanzaro, nell’ambito della 47^ edizione del festival MusicAMA Calabria, Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Mario Incudine e Adriano Giraldi sono stati i raffinati interpreti di un racconto d’amore e di dolore.
Una fredda Sarajevo martoriata dalla guerra è il punto da dove parte la pièce teatrale, liberamente tratta dal libro best seller di Paolo Rumiz, “La cotogna di Istanbul”. Il frutto che presta il titolo all’opera letteraria, diviene anche il simbolo degli intrecci strazianti e, al tempo stesso, teneri che vengono rappresentati con particolare intensità sul palco.
Una parete fatta di crepe irregolari, è la scenografia che accompagna lo spettatore in mezzo agli orrori delle guerre balcaniche Sarajevo diviene testimone dell’incontro tra la misteriosa Maša, vestita di nero, interpretata da Maddalena Crippa, autentica fuoriclasse della recitazione, la cui lunghissima chioma di capelli rappresenta la sua ipnotica femminilità, e il superbo Maximilian Nisi, nel ruolo dell’ingegnere austriaco Maximilian van Altenberg rimasto folgorato dalla bellezza della donna.
In una Sarajevo innevata, l’amore tra i due è immediato, diventando una passione bruciante. Maša e Maximilian, si confidano e si conoscono guidati da una fiducia travolgente, accompagnati dalle musiche originali composte da Mario Incudine che suona diversi strumenti dal vivo durante lo spettacolo. Le note musicali del corno mediorientale scandiscono i giorni spensierati che i due protagonisti, ormai follemente innamorati, vivono prima che Maximilian debba tornare a Vienna.
Camaleontico, Mario Incudine ricopre anche il ruolo del primo amore di Maša, colui che la donna avrebbe dovuto sposare. Con lui, sul palcoscenico un eccellente Adriano Giraldi, che veste i panni dell’effettivo marito di Maša, a cui si è unita solo per avere dei figli. L’uomo è lo strumento che ha concesso al corpo femminile di fare i “frutti”. Per questo volteggiare di personaggi intorno ad un’unica figura femminile, l’opera viene definita una ballata per tre uomini e una donna.
Incudine e Giraldi, sono costantemente presenti in scena, divenendo narratori della storia e anche spettatori, gioendo dell’allegria dei due innamorati e disperandosi per le loro disavventure. I due attori incorniciano i momenti di maggiore pathos utilizzando il linguaggio universale della musica, adattandovi le parole tratte dal libro di Rumiz. Il brano che si imprime a fuoco nell’animo dei personaggi è “La cotogna di Istanbul”, il canto tradizionale che più volte intona Maša, narrando di un amore straziante e di quel frutto giallo oro che ha una leggendaria proprietà curativa. Il brano assume maggiore intensità grazie all’accompagnamento di un bouzouki turco suonato dal vivo.
Sarajevo è solo un piccolo angolo di mondo, messo a confronto agli innumerevoli spostamenti che faranno Maša e Maximilian. Vivono lontani per tre anni, lei è in Russia e lui a Vienna, ma il loro amore supera i confini fisici e, quando si ritrovano, Maša è malata di cancro e bisognosa di cure, priva dei lunghissimi capelli che la rendevano tanto femminile e leggera. Questo non impedisce al loro amore di essere finalmente vissuto intensamente. Una passione ritrovata e mai sopita che si eleva nella sua forma più pura ed elevata.
La malattia divora la donna, ma è nulla in confronto alla forza e vitalità con cui la coppia si ama. Viaggiano, vivono finché la musica, ancora una volta, segna l’ultimo respiro di Maša, proprio quando il suo amato le porta la cotogna curativa che tanto aveva cantato in quella famosa canzone tradizionale.
Un amore tanto intenso che non finisce, ma supera la vita stessa. Maximilian fa un viaggio a piedi da Vienna a Sarajevo e racconta della cotogna giallo oro. Si narra che dietro di lui, a spingerlo nella sua lunga camminata, ci sia una donna vestita di nero.
“Un sogno a Istanbul” è il racconto di una storia incredibile, dove i sentimenti umani non finiscono, ma si reinventano e si evolvono. Una narrazione tanto affascinante e universale, ricca di cura nei particolari, ha riscontrato la grande soddisfazione del pubblico che ha riservato una meritata standing ovation a fine spettacolo.
Il prossimo spettacolo teatrale di MusicAMA Calabria si terrà venerdì 13 dicembre, al Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, con “Aladin – il musical” della Compagnia dell’Ora. Un appuntamento imperdibile che vedrà le musiche del compianto Stefano D’Orazio e dei Pooh, oltre alla partecipazione di Max Laudadio nel ruolo del Genio.
I biglietti per assistere ad “Aladin – il musical” potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24580 e 334.2293957 o contattandoci alla mail info@amacalabria.org.
AMA Calabria è vincitrice dell’Avviso Pubblico Grandi Eventi promosso dall’Assessorato Turismo e Marketing Territoriale nell’ambito del programma “Calabria Straordinaria”.