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Templari Federiciani e ANCRI premiano Al Bano Carrisi

Avere la sensazione di poter estrarre la musica dalla terra e sentirla sotto i piedi.

Sentire di poter raccogliere il prodotto di una voce dall’impatto immenso e senza tempo, che ha attraversato generi, epoche e culture, che ha dato al Sud quella nota dominante e ha cantato la sua storia, le sue bellezze, le sue tradizioni.

Avere l’impressione di poter prendere in mano l’alba di un’alleanza tra radici, emozioni e canto.

E’ la voce più bella, più potente e più profonda di sempre quella di Al Bano Carrisi, che ha ispirato decenni e toccato le corde del cuore degli uomini.

E’ la realtà di una voce che ha stupito il mondo, simbolo di un’evoluzione continua, che custodisce nel Sud il suo primo vagito e la certezza di una storia familiare intensa, sempre disposta a lasciarsi rievocare e raccontare da quella voce figlia della terra, e che udiva nel suo grembo ancor prima che vedesse la luce.

E alla luce di quell’esordio senza fine sono stati conferiti ad Al Bano presso l’Isola di Aurora in Martirano Antico, Catanzaro, il “Premio Federico II” del Sovrano Ordine Monastico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani, nonché la Targa dell’ANCRIAssociazione Nazionale Insigniti Ordine al Merito della Repubblica Italiana – sez. di Cosenza.

Presenti alla manifestazione il Cav. Pasquale Giardino, nella duplice veste di Comandante Generale dei Templari Federiciani e Responsabile del Cerimoniale ANCRI di Cosenza con delega alla “Solidarietà”, il Gran Priore per la Calabria dei Templari Federiciani Filomena Falsetta, il Presidente dell’ANCRI di Cosenza Cav. Uff. Angelo Cosentino e il Cav. Uff. Giacomo Ferlaino, Consigliere ANCRI di Cosenza.

All’artista, è andato inoltre il “Premio Telesio”, realizzato nel Laboratorio Orafo della prestigiosa “Gioielleria Scintille”.

Infine, il celebre cantante è stato omaggiato di una sciarpa realizzata dal famoso brand “Arcuri”.

Ma i premi ad Al Bano sono anche espressione della straordinaria capacità dell’artista di scolpire il Sud attraverso la produzione, di entrare in connessione con la sua Puglia attraverso i suoi filari di vite baciati dal sole, assaporando l’essenza stessa della vita.

E quel sapore di vita Al Bano lo ha voluto condividere con il suo caro amico Pasquale Giardino, al quale ha fatto dono del suo calendario e delle “riserve speciali” dei suoi vini, accompagnati da etichette evocative dei suoi più grandi successi canori, ma che, prima di ogni altra cosa, profumano dei lembi di quel tessuto familiare cuciti per sempre nella mente, e pregni di sacrifici, passione, speranza.

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