“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Mario Gaudio e Gabriele Riggio, due promettenti giovani pianisti calabresi

Tutte le volte che ci si accinge a parlare di Beethoven ci si trova nella eterna difficoltà di pensare da quale angolazione partire.
Il Beethoven virtuoso, il Beethoven compositore, il Beethoven che ha saputo rompere tutti gli schemi precedenti anticipando tutto quanto è avvenuto dopo di lui?
E’ la domanda che siamo posta, Sabato 10 Febbraio 2024, al concerto organizzato dalla Società Beethoven Acam nell’ambito della Stagione Concertistica l’”Hera della Magna Grecia” 2024 nell’Auditorium del Liceo Musicale “O Stillo” di Crotone.
Di scena due giovani promesse Calabresi, Mario Gaudio e Gabriele Riggio, del concertismo internazionale che hanno presentato un programma che comprendeva: L.V.Beethoven – “Sonata op. 13 n.2 D 385”, C.Debussy – Prelude “La Cattedrale sommersa”, F.Liszt – “San Francesco cammina sulle acque” , L.V.Beethoven – Sonata op. 81 “Gli addii”, F.Liszt – “Armonie della sera studio trascendentale”.
Giovani si, ma con un’esperienza e un curriculum di tutto rispetto, provenienti entrambi dalla scuola del M° Rodolfo Rubino, con alle spalle Corsi di Perfezionamento con artisti interpreti del panorama Internazionale
Mario Gaudio, davanti ad una platea che gremiva ogni ordine di posti, formata principalmente da giovani e giovanissimi studenti di musica e non, ha esordito con la sonata op 13 “Patetica “di Beethoven; una lettura la sua, che ,come diceva Schiller, e quindi Kant, in arte il “patetico è la forza di rappresentazione che si sprigiona dal conflitto di stati d’animo dolorosi, e attraverso la quale la “ santa libertà” dello spirito, in un eroico imperativo etico, può raggiungere il superamento del dolore stesso
Un conflitto, quello Beethoveniano, sempre insorgente di quei due principi contrastanti “principio d’opposizione e principio implorante” consapevolmente introdotto quali elementi strutturali della propria dialettica musicale
Nel secondo tempo “Adagio” Mario Gaudio ha saputo offrire visioni di calma bellezza e di soavità, appena turbate da ombre fugaci; mentre nel finale ricco d’inventiva e d’incanti di suono, ha messo in luce una granitica tecnica virtuosistica.
Gabriele Riggio ha aperto la seconda parte con la Sonata op 81 “gli addii” sempre di Beethoven
Una sonata questa che come scriveva Massimo Mila: “evidenzia un carattere tutto Schumaniano di tenerezza romantica, sia nel dolore, sia nella gioia, accomunando le idee principali in una straordinaria omogeneità di linguaggio, che si distacca dalla consueta drammaticità di violente contrapposizioni per avvicinarsi all’intimità lirica del Romanticismo ottocentesco” .
Opera questa in cui la tenuta tecnica e virtuosità, splendidamente superate da Riggio, sono messe a dura prova.
Molto bella l’esecuzione di Debussy “La cattedrale sommersa “ e “San Francesco cammina sulle acque” di Liszt eseguiti da Gaudio, mentre Riggio ha concluso con “Armonie della sera” studio trascendentale di F.Liszt.
Una esecuzione dell’intero concerto nella quale gli artisti hanno evidenziato un suono omogeneo, trasparente e cristallino, un dialogo sempre in evidenza tra le voci così come la componente ritmica, riuscendo con grande volontà di asciugare l’interpretazione liberandola dalle frequenti retoriche di matrice tardo-romantica.
Una bellissima serata culturale, sottolineata da applausi calorosi di un pubblico che sembra assetato e alla ricerca di godere di momenti ricchi di vero godimento spirituale
Prossimo concerto sabato 17 febbraio , sempre nell’Auditorium del Liceo Musicale “O.Stillo”, sito in Largo Panella s.n.c., alle ore 18.00.

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