E’ morto Giuseppe Bono, per vent’anni alla guida di Fincantieri. Aveva 78 anni.
C’è chi lo aveva definito l’ultimo boiardo di Stato. E una cosa è certa: Giuseppe Bono ha segnato la storia delle partecipate pubbliche per oltre mezzo secolo. Classe 1944, Bono era un calabrese doc, nato a Pizzoni, piccolo paese ora nella provincia di Vibo Valentia.
Laureato in Economia e commercio, Bono inizia la carriera nel gruppo Fiat. Dopo essere stato nominato ad di Aviofer, dal 1991 al 1993 è direttore generale di Efim. Nel 1997 approda in Finmeccanica dove ricopre l’incarico di direttore generale per salire ancora nel 2000 con la nomina ad amministratore delegato.
Nell’aprile del 2002 avviene lo scambio tra Roma e Trieste: l’ad di Fincantieri Pierfrancesco Guarguaglini è chiamato nella capitale alla guida di Finmeccanica e al suo posto va Bono. Comincia una lunga storia durata 20 anni: è un record quello che segna Bono al timone del gruppo navalmeccanico. Una storia complessa che vede all’inizio Bono impegnato a tirare Fincantieri fuori dalle secche in cui si trovava. E da azienda praticamente decotta, prima è stata risanata e poi rilanciata fino a conquistare la leadership sui mercati internazionali. Riconferma dopo riconferma, Bono ha guidato dunque il gruppo per 20 anni esatti.
Nello scorso aprile, l’azionista decide per la discontinuità nel rinnovo al vertice di Fincantieri. Fino all’ultimo, si ventilava l’ipotesi di una riconferma nel ruolo però di presidente. Ma non è stato così e si è chiusa l’era Bono.
FONTE: Adnkronos