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Restyling di Corso Matteotti a Reggio Calabria, il delegato Merenda chiarisce: “Il progetto ha sensibilmente migliorato l’accessibilità a persone con disabilità o con mobilità ridotta”

«In merito alle osservazioni sollevate riguardo il restyling del Corso Matteotti, la cosiddetta via Marina alta di Reggio Calabria, è utile chiarire per la comunità che il progetto risulta ampiamente migliorativo per ciò che riguarda gli standard di accessibilità per le persone con disabilità, per il transito di passeggini e carrozzine negli spazi recuperati. La nostra città è purtroppo ormai abituata a polemiche strumentali e sterili, ma ritengo inaccettabile che si utilizzi un ruolo istituzionale come quello del Garante regionale per i diritti delle persone con disabilità, che dovrebbe essere scevro da strumentalizzazioni politiche, nel mero intento di polemizzare sull’apertura di un’opera che migliora sensibilmente il decoro e la fruibilità di uno dei luoghi più iconici e conosciuti della nostra città, che da lungo tempo necessitava di un’attività di restyling» . E’ quanto afferma in una nota il Consigliere delegato ai Parchi e Giardini e al Decoro Pubblico Massimiliano Merenda.

«Entrando nel merito – afferma Merenda – è doveroso ricordare che l’intero Lungomare è sottoposto a tutela della Soprintendenza come bene monumentale vincolato, con la presenza di alberature storiche di pregio. Tali vincoli non sono in alcun modo derogabili: l’apparato radicale esteso e superficiale degli esemplari arborei ha imposto limitazioni imprescindibili a qualsiasi modifica dei livelli dei piani di transito. La progettazione, operata da un team di autorevoli professionisti, ha quindi operato nel necessario equilibrio tra accessibilità, sicurezza e conservazione del bene monumentale».

«Ciò premesso – ha dettagliato Merenda –  il progetto, redatto da valenti progettisti che operano ai massimi livelli in ambito architettonico, ha garantito un miglioramento significativo e sistemico dell’accessibilità dell’area rispetto alle condizioni precedenti. Prima dell’intervento infatti, quel tratto era totalmente privo di soluzioni accessibili a norma per le persone con disabilità motoria. Oggi, l’accessibilità universale è assicurata tramite la presenza di rampe conformi lungo l’intero sviluppo del percorso, in linea con i requisiti del D.M. 236/1989. Nel tratto già aperto al pubblico, sono presenti due rampe aggiuntive, nei tratti successivi, che saranno aperti progressivamente, sono presenti altre due rampe per il transito di persone con disabilità o con mobilità ridotta».

«E’ utile ricordare inoltre, che nei punti in cui i limiti fisici e paesaggistici non consentivano rampe continue, sono state adottate soluzioni alternative e proporzionate, come le lunghe rampe gradonate con alzate minime e pedate maggiorate, di sviluppo longitudinale maggiore, perfettamente coerenti con il D.M. 236/1989 che le ammette nei contesti vincolati, rendono agevole il passaggio con passeggini e supporti leggeri, garantendo superfici sicure per tutti gli utenti».

«Complessivamente – aggiunge Merenda – è necessario evidenziare che l’accessibilità di uno spazio va valutata lungo la continuità del percorso e non isolando singoli tratti. Il progetto, nella sua interezza, ha eliminato le barriere preesistenti e ha significativamente incrementato il livello complessivo di accessibilità di tutto il Lungomare e di Corso Matteotti».

«Respingiamo quindi al mittente le polemiche strumentali – conclude Merenda – ed invitiamo chi intende realmente svolgere un servizio nei confronti della collettività ad evitare di sollevare inutili e speciosi allarmismi. I diritti delle persone con disabilità non sono materia da campagna elettorale. Chi intende svolgere in maniera corretta il proprio ruolo istituzionale ha tutte le possibilità di informarsi, chiedendo delucidazioni tecniche a chi ha redatto ed eseguito un progetto che ha certamente il merito di aver restituito decoro e dignità ad un luogo del cuore della nostra città».

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