“C’è chi costruisce con pazienza e chi preferisce demolire con dichiarazioni al veleno, solo per la propensione a radere tutto al suolo, vedendo solo le criticità e non le positività. Le recenti dichiarazioni di alcuni esponenti del centro destra sul Parco del Vento di Punta Pellaro non sorprendono, anzi rientrano nel consueto copione di chi, fuori dai luoghi decisionali, sceglie di riscrivere la realtà a colpi di retorica, ignorando le radici, i processi e la visione di un progetto nato non in ristretti salotti, ma dal basso, con il contributo di cittadini, università, imprese e associazioni.
La verità, che forse fa male a chi della partecipazione ha sempre avuto timore, è che il Parco del Vento non è un’opera calata dall’alto. È il risultato di un lungo percorso avviato nel 2016, che ha visto l’Amministrazione comunale, guidata da Giuseppe Falcomatà, cogliere un’opportunità concreta attraverso il programma europeo Urban Innovative Action. Un progetto innovativo che ha saputo unire risorse pubbliche, visione strategica e il contributo intellettuale di giovani talenti del nostro territorio, come la studentessa Elvira Stagno, la cui tesi di laurea ha ispirato il progetto stesso, e di amministratori illuminati, come l’allora assessore e oggi consigliere comunale Giuseppe Marino, a cui va un sentito ringraziamento per aver creduto fin dall’inizio nella forza del coinvolgimento dal basso e nell’importanza di un processo partecipativo autentico.
È facile oggi invocare modelli lontani – come Riva o Torbole – ignorando che il contesto di Punta Pellaro è profondamente diverso, sia per vocazione sia per disponibilità economiche. Chi si lamenta della “pista ciclabile” dimentica che stiamo parlando di un’area che da decenni versava nel degrado e che oggi, grazie a un investimento mirato e rispettoso dell’ambiente, è diventata uno spazio fruibile per famiglie, sportivi e turisti, senza colate di cemento né speculazioni edilizie.
Chi parla di “occasione mancata” dimentica o finge di dimenticare che questo è solo l’inizio. Il Parco del Vento è la porta d’accesso a un progetto più ampio: un itinerario di rigenerazione urbana che lega il mare al patrimonio storico e religioso del territorio, dalla fiumara al borgo di Nocille, fino al castello di San Niceto. Una visione che guarda al futuro senza proclami, ma con la concretezza di chi lavora giorno dopo giorno, in silenzio, per costruire.
Il Partito Democratico è orgoglioso di questo progetto, perché frutto di ascolto, condivisione, di passione e dedizione dei dipendenti del comune e della città metropolitana di Reggio Calabria, buona amministrazione, di parsimonia nelle risorse e di lungimiranza nelle scelte. È facile contestare a posteriori, criticando e deviando
l’attenzione sulle criticità, che ancora, purtroppo insistono sul territorio. Ricordiamoci com’era la nostra città, ricordiamoci le difficoltà da cui siamo partiti, ricordiamoci che tutto deve e può essere migliore. Per concretizzare le speranze ed i sogni in realtà non bastano solo le interviste o le conferenze stampa, serve, appunto, impegno e dedizione. Siamo consapevoli che ancora c’è tanto da fare, da progettare e realizzare. È più difficile sedersi ai tavoli, scrivere progetti, vincere bandi europei e realizzare interventi reali, sotto gli occhi di tutti.
Se c’è qualcosa che manca, non è la visione. Manca forse il coraggio, da parte di chi oggi critica, di riconoscere che un’altra politica è possibile. Una politica fatta non di egoismi personali, ma di impegno collettivo, di rispetto per la comunità e per la storia dei luoghi.
Chi semina vento – lo dice il proverbio – raccoglie tempesta. Noi invece abbiamo seminato fiducia…e raccolto un parco, per tutti”.
Così Valeria Bonforte e Filippo Laganà, segretaria cittadina PD Reggio Calabria.