“Falcomatà ha fretta di campagna elettorale. Strizza l’occhio al populismo del Movimento facendo da eco a dichiarazioni faziose e strumentali con toni e accuse tipiche da attivismo sterile a cinque stelle.
D’altra parte, dopo (soli) undici anni soporiferi al governo della città di Reggio Calabria, è noto che le sue ambizioni si siano spostate sulla Regione, dove arginare il successo schiacciante dell’era Occhiuto, è impresa piuttosto ardua, ancora di più se nella sinistra che gli piace, lui non a tutti piace.
Tanto vale, dunque, pescare consensi altrove e se si tratta di fare da eco alla Deputata Baldino, beh, va bene anche.
Tutto legittimo per carità. Però, certo, ci vuole un bel coraggio a parlare di sanità. Anche un Piddino in cerca di identità multiformi sa molto bene che la sinistra calabrese è stata totalmente incapace di affrontare i problemi della sanità regionale e sa molto bene che ne ha fatto terreno di scontro politico e di rivendicazione di poltrone.
Con Occhiuto i problemi della sanità sono invece ogni giorno in cima all’agenda politica. E vengono affrontati con rigore e determinazione. Tanti sono stati risolti. Tanti altri sono in fase di soluzione e tanti altri dovranno essere affrontati.
La sanità, certo, è un terreno minato. Per tutti.
Solo che Occhiuto ha avuto la capacità di mettere a terra soluzioni inedite ed efficaci che ci hanno evitato crisi che sembravano inevitabili. Come quelle della chiusura di reparti ospedalieri. La qualità della sua azione, d’altra parte, è sotto gli occhi di tutti. Dai cittadini ai ministri. La sua leadership e la sua autorevolezza sono fuori discussione.
Il resto è linguaggio esasperato da campagna elettorale al ribasso”.