“Partecipazione e condivisione sono le due parole chiave a cui si è ispirata l’attività politica del movimento sin dal marzo dello scorso anno. Su iniziativa di Città in Movimento e dell’amministrazione comunale, per la prima volta Villa San Giovanni è stata chiamata ad un’assemblea pubblica per discutere sul tema Ponte. In una sala affollatissima, abbiamo ascoltato con grandissima attenzione i tantissimi cittadini che hanno espresso le proprie idee e, sopratutto, le preoccupazioni per l’incertezza che questa nuova fase della saga infinita del Ponte sullo Stretto ha suscitato all’intera popolazione. Annunci di apertura imminente dei cantieri, senza un’idea precisa dell’impatto degli stessi sulla nostra città, hanno fatto crescere le preoccupazioni dei cittadini che non vogliono assolutamente essere prigionieri in casa propria. L’unico obiettivo è quello di tutelare il territorio, l’ambiente, l’ecosistema dello Stretto di Messina (unico al mondo), i diritti della città e dei suoi residenti, con attenzione particolare a quelli degli espropriandi.
Il metodo della partecipazione popolare è l’unico che ha sorretto la decisione della giunta comunale di impugnare il parere della commissione VIA VAS (Valutazione Impatto Ambientale – Valutazione Ambientale Strategica) lo scorso 14 gennaio, così come il provvedimento di chiusura della conferenza e istruttoria del MIT ( Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
Il metodo della partecipazione e della condivisione, come da nostra specifica richiesta e indicazione, si è concretizzato in tre consigli comunali aperti sul tema Ponte, tutti preliminari alle osservazioni e richieste che la Città ha avanzato nelle due conferenze dei servizi aperte nel 2024.
La scelta politica di questo movimento e della sua amministrazione è passata dalla valutazione e dalla discussione del Consiglio Comunale di Villa San Giovanni cui i consiglieri del sì al Ponte hanno negato la loro presenza.
Lo stesso consiglio ha dato mandato al sindaco e alla giunta di esperire tutte le azioni ritenute opportune per la tutela della Città e degli interessi pubblicistici e costituzionali legati non solo al merito dell’opera e del progetto Ponte, ma anche alla procedura con cui si sta arrivando al CIPESS. La discrezionalità della scelta (se tale puó essere definita), è tutta politica e, di questo, rivendichiamo con senso di responsabilità e soddisfazione l’apporto dato all’amministrazione comunale. Abbiamo assistito ad attacchi strumentali tra chi accusava questa amministrazione di non essere esplicitamente contro l’opera e chi invece sosteneva che lo fosse senza se e senza ma, sottraendosi al dibattito pubblico più volte promosso e sollecitato da questo movimento.
Sin dall’inizio, la linea adottata è sempre stata coerente, ed i vari passaggi istituzionali,amministrativi e di confronto con la comunità, hanno portato l’amministrazione a fare sintesi e presentare insieme alla città metropolitana il tanto discusso ricorso al Tar.
Chi grida allo scandalo di un’azione giudiziaria sproporzionata e a rischio grave di condanna, non comprende quanto questa affermazione mini il senso democratico del nostro stato di diritto: chiedere alla magistratura – organo terzo e indipendente – di valutare le fasi procedurali di approvazione del progetto, segna il rispetto delle regole e garantisce il territorio da azioni che da sempre sosteniamo essere frettolose ed approssimative.
Il governo nazionale non può imprimere un’accelerazione alla realizzazione del ponte senza prima risolvere tutte quelle questioni che il mondo scientifico continua ogni giorno a sollevare ed il mondo politico – amministrativo ritiene essenziali allo sviluppo delle due città interessate dal cantiere ponte.
È paradossale che il centrodestra urli ad un presunto spreco di risorse pubbliche nonostante, in concomitanza, si stia consumando l’ennesimo scippo ai territori del sud da parte di una politica miope che sperpera risorse per un’opera come il ponte e, allo stesso tempo, taglia fondi di vitale importanza per far decollare l’alta velocità nei nostri territori.
E’ inaccettabile che Forza Italia, con il consigliere regionale Talerico, parli di azione prematura: ció è indice dell’inconsistenza del contenuto politico sostenuto. Se solo si fossero letti gli atti, si sarebbe evitato di dire il falso, e cioè che la presentazione di motivi aggiunti al ricorso principale comporterà per gli enti una ulteriore spesa rispetto a quella già iscritta in bilancio. Il legale di fiducia, professore universitario ed amministrativista di spessore nazionale, ha accettato l’incarico per tutte le fasi del giudizio (compresa la presentazione dei motivi aggiunti ), per cui nulla di più peserà sulle casse della nostra città fino alla sentenza del Tar. Appare poi altrettanto singolare che il centrodestra tutto gridi allo scandalo dell’utilizzo di soldi pubblici per l’esercizio di un’azione giudiziaria che, anche se eventualmente rigettata, è comunque di per sé legittima.
La politica è una cosa seria e risponde delle sue scelte ai cittadini: chi scrive ha da sempre portato avanti azioni coraggiose e innovative, libere da qualunque schema partitico e di potere, con il solo obiettivo di raggiungere una seria e concreta tutela del territorio che si traduce in una ferma opposizione nei confronti del progetto, manifestando contro ogni atto che dovesse essere ulteriormente adottato. Tutte le decisioni prese e da prendere continueranno a coinvolgere la nostra comunità con le forme che caratterizzano il nostro movimento, favorendo il dialogo ed il confronto attraverso l’informazione e le assemblee pubbliche.
Siamo certi che la stessa strada sarà percorsa dall’amministrazione comunale con il già avviato metodo istituzionale dei consigli comunali aperti.
Il centrodestra, che strumentalmente rivolge a noi accuse patetiche e sterili, farebbe meglio ad attenzionare le ultime decisioni assunte e finalizzate a sottrarre finanziamenti pubblici ai nostri territori e alle nostre città: uno per tutti, l’utilizzo delle somme del fondo sociale della Regione Calabria per la costruzione del ponte a discapito dei comuni della viabilità, dell’istruzione, della sanità, della sicurezza di un territorio che vive ogni giorno il dramma del dissesto idrogeologico.
La politica si interroghi piuttosto sulla scala delle priorità da dettare per il territorio per la Regione Calabria e per il paese Italia.
Villa San Giovanni ha da tempo individuato le sue priorità e continua a perseguirle nel rispetto dei suoi cittadini”.
E’ quanto si legge in una nota del Movimento Civico Città in Movimento.