«L’Europa e l’Italia dovrebbero capire che hanno assoluta necessità di buone politiche di accoglienza che favoriscano flussi di immigrazione razionali, ben controllati e gestiti. Non è una questione di “generosità”, governi capaci di ragionare dovrebbero sapere che c’è bisogno di tutto questo. Mi scandalizza la miopia delle nostre politiche nei confronti dell’immigrazione». Così Massimo Cacciari, a Camini, luogo simbolo di integrazione e multiculturalità, si è espresso riguardo alle scelte politiche italiane ed europee sulla questione migranti. «L’Europa intera sa che deve dare spazio all’accoglienza se vuole mantenere in piedi la sua economia. Invece adotta una politica suicida, perché l’Europa non può reggere con i tassi demografici che ha. Dell’immigrazione noi abbiamo bisogno. Dovremmo ringraziare chi viene da noi e non trattarli come invece li trattiamo» ha aggiunto.
Cacciari, accompagnato dal filosofo Massimo Iiritano, dopo essere stato a Stilo sui luoghi di Tommaso Campanella, per un evento promosso dal Gal Terre Locridee, ha fatto tappa a Camini, dove ha avuto modo di conoscere da vicino la forza trasformatrice dell’accoglienza. Il noto filosofo è stato accolto con grande calore dal presidente della Eurocoop Jungi Mundu, Rosario Zurolo, dal sindaco Giuseppe Alfarano, dagli operatori e dai tanti migranti beneficiari del progetto di accoglienza o che hanno scelto di vivere a Camini.
«Poi ci sono persone di buona volontà, come qui a Camini e un po’ in tutta Italia, che sopperiscono alle mancanze gravi di una politica che impoverisce e contrasta tutto questo. Tra pochi anni, sulle sponde africane del mediterraneo ci sarà più di un terzo della popolazione mondiale. Anche a prescindere da guerre, dittature e altre tragedie vissute dagli immigrati, ci sarà una situazione demograficamente insostenibile. Da noi, invece, la situazione è diametralmente opposta e dobbiamo cercare di armonizzare tutto questo con politiche dell’immigrazione lungimiranti. Luoghi come questo, nel sud e nel resto d’Italia, potrebbero essere rivitalizzati dalla presenza di migranti. Ma di tutto ciò non possono farsi carico singoli individui, sono le istituzioni a dover attuare politiche di accoglienza e integrazione a misura di chi si trova in condizione di migrazione forzata, nonché della stessa comunità accogliente. Lo Stato deve mettere a disposizione le risorse per sostenere percorsi virtuosi come questo che vedo a Camini» ha concluso Cacciari.
«Vogliamo ringraziare il professore Cacciari di essere stato con noi e Massimo Iiritano e Lara Caccia di Amica Sofia per averci offerto questa bellissima occasione. Abbiamo avuto così modo di far conoscere al professore la realtà di Camini, una comunità resistente e resiliente che chiede alla politica attenzione e sostegno, perché noi amiamo quanto abbiamo costruito, perché se abbiamo avuto modo di rimanere nella nostra terra è grazie all’accoglienza, grazie ai migranti, ai diversi popoli che qui a Camini hanno trovato casa, insieme a noi» ha detto il presidente della Eurocoop Jungi Mundu.