“Ogni vero uomo deve sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato sulla guancia di un altro uomo” - José Martí
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Imprenditori vicini a cosche, confiscati beni per 800 mila euro nel Crotonese

 La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha eseguito un provvedimento di confisca definitiva di beni per circa 800 mila euro, emesso dalla Corte d’appello di Catanzaro e divenuto irrevocabile con sentenza della Corte di Cassazione del febbraio scorso. Il provvedimento è disposto a carico di 4 persone coinvolte nell’operazione “Profilo Basso” della Dda di Catanzaro contro le cosche di ‘ ndrangheta del crotonese e giudicate colpevoli con verdetto irrevocabile, di associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori ed autoriciclaggio aggravati dall’agevolazione mafiosa. Tra i beni confiscati beni mobili, immobili nonché rapporti bancari e beni rifugio per una cifra complessiva di circa 800 mila euro. I quattro, secondo quanto emerso in dibattimento, con le loro condotte illecite aiutarono i vertici delle locali di ‘ ndrangheta di San Leonardo di Cutro e Roccabernarda (Crotone) a creare un network di imprese “fantasma” – le cosiddette cartiere – dedite all’emissione di Foi in favore di aziende terze coluse, consentendo a queste ultime di evadere le imposte sui redditi e l’Iva per importi ingenti, nonché di ottenere indebiti rimborsi dall’Erario per crediti fiscali nella realtà inesistenti. 

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