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Il consigliere comunale e provinciale del PD, Giuseppe Ciacco sul posizionamento della statua di Mancini: “Al di là di talune pacchiane mistificazioni, la pronuncia giurisdizionale consegna dati incontrovertibili”

“La vicenda relativa al posizionamento della statua dell’On. Giacomo Mancini sta assumendo, per davvero, toni grotteschi, perché infarcita da ricostruzioni velenose e camaleontiche. E allora, occorre bonificare il ragionamento, declinando parole di verità e di chiarezza”. Lo afferma il consigliere comunale Giuseppe Ciacco, che prosegue: “L’ordinanza, emessa dal Tribunale di Cosenza in composizione monocratica, ha integralmente rigettato la domanda cautelare avanzata dalla Fondazione Mancini e ha condannato la Fondazione stessa, perché parte soccombente, al pagamento delle spese di lite, quantificate in euro 2.700.
Quindi, al di là di talune pacchiane  mistificazioni, la pronuncia giurisdizionale consegna due dati incontrovertibili: la Fondazione ha perso il ricorso proposto in via d’urgenza e nessun onere economico grava sulle casse comunali; anzi, le casse comunali saranno impinguate di 2.700 euro.
E che, sul piano della teoresi giuridica, le cose stiano così lo capirebbe anche uno studente iscritto al primo anno del Corso di Laurea in Giurisprudenza!
 Ed allora mi domando, di che cosa dovrebbe vergognarsi il Sindaco Franz Caruso? Forse dovrebbe vergognarsi della sua autentica fede socialista? Mai sporcata da nessun miserevole atto di transumanza politica.
Forse dovrebbe vergognarsi della sua granitica coerenza ai valori e all’ideologia riformista? Mai traditi sull’altare sacrificale di lascive tresche con il centro destra.
Bando alle ciance. La radiosa figura di un grande leader socialista, qual è stato l’On. Giacomo Mancini, non può essere imbrattata da astiose crociate sostenute da ancestrali sentimenti di rancore personale.
Per concludere, anche in questa occasione – e il tenore dell’ordinanza cautelare ne è fulgida certificazione – la condotta del Governo municipale della Città di Cosenza è stata improntata ai crismi della ineccepibile legittimità.
Ne prendano atto e se ne facciano una ragione gli infidi detrattori.”
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