È ormai chiaro che governo e regione pensano di governare a colpi di proclami.
Ma il problema è che con la salute la propaganda non funziona perché viene smentita dai fatti!
Il commissario continua a raccontare una sanità che non esiste: ogni giorno, infatti, ciascuno di noi è costretto a scontrarsi con i mille difetti della sanità calabrese.
Il racconto del cittadino è costellato da lunghe liste d’attesa, che per giunta costringono i pazienti a spostarsi in luoghi distanti e difficoltosi da raggiungere per poter effettuare una visita o un esame diagnostico.
Le persone ci parlano di guardie mediche chiuse in luoghi dove esse rappresentano l’unico riferimento per l’urgenza.
È mai possibile che intere fasce di territorio (come ad esempio quella che, passando da Cantinella, ingloba tutti gli altri vicini paesi Arbëreshë) abbiano sempre carenza di medici e restino con le guardie mediche chiuse? A chi spetta trovare una soluzione? Certamente non ai cittadini, ma al commissario alla sanità e ai dirigenti preposti.
Possibile che tutti coloro che dovrebbero dare risposte alle domande di buona sanità rispondano con proclami e promesse o addirittura narrando una sanità fantastica che va a meraviglia? Si vedano, a questo proposito, le ultime dichiarazioni di De Salazar e soprattutto del responsabile della creatura di Occhiuto, azienda zero.
Cos’è che va bene nei nostri ospedali, nella nostra medicina territoriale e nella nostra sanità, più in generale?
I cittadini dicono nulla!
Ospedali Hub e spoke sono in affanno. E, infatti, il trasporto delle emergenze mediche con elisoccorso e ambulanze non è più garantito, viste le tante richieste, poiché che gli ospedali di area disagiata non hanno più reparti, medici e servizi per le emergenze in loco.
Nell’ultimo periodo, un giovane uomo a San Giovanni in Fiore ha perso la vita perché, pur essendoci un ospedale funzionante in tutto e per tutto fino a qualche anno fa, oggi non è più messo nella condizione di intervenire. Nonostante una distanza consistente dagli altri ospedali viciniori, il nosocomio di San Giovanni viene addirittura lasciato con una ambulanza senza medico. Che poi Occhiuto incontri un comitato cittadino e faccia le solite promesse tardive, questo non gli fa certo onore e non riporta in vita chi non si è potuto salvare per noncuranza e tagli alla salute.
Anche ieri a Trebisacce la mancanza di tempestività nel trasporto ad altro ospedale ha mietuto un’altra vittima. Se l’ospedale avesse avuto la possibilità di intervenire, sicuramente tutto ciò non sarebbe successo!
Sinistra Italiana continua a chiedere al Commissario Occhiuto interventi risolutivi e non promesse.
In provincia di Cosenza e in tutta la Calabria non sono garantiti i livelli minimi di assistenza, non possiamo accettarlo!
Chiediamo al Commissario Occhiuto diritto alla cura e alla salute per tutti nei propri territori con investimenti nella sanità pubblica.
È necessario rivedere il nuovo atto aziendale inserendo il ripristino e il consolidamento delle specialistiche negli ospedali spoke di Corigliano -Rossano e Castrovillari (con particolare riferimento a Ortopedia e Oncologia ), oltre che il potenziamento funzionale degli ospedali delle zone disagiate e della medicina territoriale.
Sinistra italiana chiede investimenti concreti non promesse immaginifiche!