Alla presenza del sindaco Franz Caruso sono state svelate questa mattina le opere di Paolo Viscardi sulle sei facce di un nuovo pilastro della sopraelevata di Cosenza, in via Padre Giglio. Gli affreschi sono un omaggio alle donne vittime di femminicidio, tra cui Roberta Lanzino, Lisa Gabriele e Maria Rosaria Sessa.
L’intervento è parte di un progetto ampio e complesso di rigenerazione urbana ideato e finanziato da Federico Morabito, titolare di Hobby Color Cosenza, subito accolto dal sindaco Franz Caruso.
“E’ un percorso di rigenerazione urbana che porta il segno caratteristico di un’antica e solida amicizia, quella che mi lega a Federico Morabito, e del nostro amore per Cosenza”. E’ quanto ha affermato il sindaco Franz Caruso che ha proseguito: ” Federico è un imprenditore molto generoso e, in considerazione delle precarie condizioni economiche del Comune, si è messo a disposizione di questo progetto su cui abbiamo ragionato insieme con la volontà di dare un messaggio preciso ai nostri concittadini: rendiamo la nostra città più bella e più accogliente anche con le nostre azioni. Il degrado di questi pilastri, abbandonati da anni all’incuria su cui, peraltro, imperversava un’affissione selvaggia è noto a tutti. Oggi, grazie a Federico Morabito ed all’artista Paolo Viscardi stiamo recuperando questi pilastri rendendoli luoghi simbolo. I primi inaugurati rappresentano la legalità, la trasparenza e la solidarietà che sono anche le architravi su cui poggia tutta la mia azione amministrativa. Questa mattina, invece, le opere che abbiamo svelato sono dedicate alla violenza sulle donne o, meglio ancora, alla difesa della donna, anticipando la giornata internazionale contro la violenza sulle donne che sarà celebrata domani, lunedì 25 novembre”. Franz Caruso nel salutare calorosamente Matilde Lanzino, presente alla manifestazione, e ricordando il compianto Franco Lanzino ha espresso loro i propri sentimenti di affetto e di riconoscenza ” come uomo delle Istituzioni – ha detto- perché da una immane tragedia avete preso in mano la bandiera della difesa delle donne”.
“Come città – ha proseguito Franz Caruso – abbiamo anche un dovere morale nel manifestare in maniera tangibile un impegno diuturno nel combattere la violenza sulle donne perchè purtroppo il nostro territorio non è stato e non è esente da episodi di maltrattamento e abuso verso la donna. Qualcuno ha maldestramente affermato che le donne sono vittime di violenza per amore! Ma stiamo scherzando? L’amore non è violenza perché in essa non esiste amore. Ed allora. Portiamo avanti insieme un impegno a favore della donna e contro ogni tipo di violenza come città, come comunità che cresce e progredisce nel rispetto dell’altro e nella non violenza. Questo pilastro ne sarà il testimone e, appunto, il simbolo”.