Il prossimo 9 novembre 2024, nella suggestiva cornice della Biblioteca Comunale “Francesco Pometti” di Corigliano Calabro, il Festival Antonio Vivaldi prosegue la sua settima edizione con un evento che promette di incantare e trasportare il pubblico in una dimensione sonora unica: “Un’orchestra in 4 mani”. Protagonisti di questa serata speciale sono i pianisti Carla Aventaggiato e Maurizio Matarrese, artisti di rara sensibilità e precisione che formano un duo di intensa affinità interpretativa. La loro esibizione rappresenta un dialogo continuo tra le note e gli animi, capace di evocare i colori, le atmosfere e la grandiosità di un’intera orchestra.
L’arte del duo pianistico non è semplicemente una somma di talenti. È una danza sincrona tra due musicisti che condividono un respiro, un’ispirazione, una visione. Aventaggiato e Matarrese incarnano perfettamente questa sintesi. Entrambi sono profondi conoscitori del repertorio classico e sono guidati da un istinto musicale che va oltre la mera esecuzione tecnica, portando in vita ogni singola nota con un’intensità palpabile. Come ha osservato il critico musicale Nicola Sbisà, il loro approccio è illuminato da uno spirito analitico e poetico, che si intreccia in un equilibrio perfetto tra intelletto ed emozione.
Il programma della serata è un viaggio tra le opere di tre grandi maestri della musica europea: Edvard Grieg, Maurice Ravel e Franz Liszt. Si aprirà con la “Peer Gynt Suite n. 1” di Grieg, dove le note evocano le immagini delle montagne norvegesi, le luci dell’alba e le ombre dei boschi. In particolare, movimenti come “Il mattino” e “Nell’antro del re della Montagna” mostrano un crescendo di emozioni e tensioni che solo un duo così affiatato può trasformare in una sinfonia immaginaria di suoni e silenzi. Le melodie di Grieg, così ricche di suggestioni naturalistiche, trovano nelle mani di Aventaggiato e Matarrese un veicolo perfetto per farsi paesaggio sonoro, per trasportare il pubblico in un mondo di fiaba e mistero.
La serata proseguirà con “La Valse” di Ravel, un’opera che, più che un semplice valzer, è una riflessione sullo splendore e il crepuscolo della cultura europea. Qui, il ritmo incalzante e le armonie vertiginose diventano una danza ipnotica e decadente, capace di sedurre e inquietare. Nel dialogo tra i due pianisti, ogni sfumatura di quest’opera prende corpo: le linee melodiche si rincorrono, si avvolgono e si scontrano, creando un vortice di suoni che richiama alla memoria l’eleganza e la frenesia della Belle Époque, insieme ai presagi di un mondo in trasformazione.
Infine, il duo si cimenterà in due dei capolavori più celebri di Liszt, “Les Preludes” e la celeberrima “Rapsodia Ungherese n. 2”. Con queste opere, il pianoforte diventa strumento di pura potenza espressiva, capace di evocare l’epica e la passionalità del popolo ungherese. Liszt è maestro nel trasportare il linguaggio orchestrale nel pianoforte, e Aventaggiato e Matarrese riescono, con straordinaria abilità, a far risuonare ogni sfumatura emotiva, dalle note trionfali alle malinconie più profonde. La loro esecuzione non è semplicemente una performance, ma un viaggio emotivo, un ponte tra epoche e culture che ancora oggi vibrano nel profondo.
Il Duo Aventaggiato-Matarrese, nella loro lunga carriera, ha dedicato anni di studio e ricerca a riscoprire composizioni dimenticate, arricchendo il proprio repertorio con opere di rara bellezza e poco conosciute. Entrambi insegnanti presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, sono riusciti a coniugare il rigore dell’insegnamento accademico con l’ardore della sperimentazione. La loro ricerca va oltre la semplice riproduzione di brani famosi: è un’esplorazione del mondo sonoro per pianoforte a quattro mani e per due pianoforti, alla ricerca di nuove possibilità timbriche e dialogiche, di cui questo concerto è un esempio perfetto.
La direzione artistica di Alessandro Marano ha curato ogni dettaglio di questo appuntamento, rendendo il Festival Antonio Vivaldi, co-finanziato e patrocinato dal Ministero della Cultura attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), un punto di riferimento per gli amanti della musica di qualità. Con un biglietto dal costo simbolico di 3 euro, questo evento è accessibile a chiunque desideri lasciarsi trasportare da un’esperienza musicale che tocca le corde più profonde dell’animo umano.
Il pubblico è invitato a partecipare a questa serata speciale, a entrare in una dimensione in cui la musica non è solo suono, ma emozione, riflessione, visione. “Un’orchestra in 4 mani” è un’opportunità rara per assistere a un dialogo musicale intimo e travolgente, in cui due pianisti diventano un’unica voce, capace di attraversare il tempo e lo spazio, di risvegliare in ognuno di noi l’eco di una sinfonia interiore.