“I contenuti trapelati oggi dalla lettera trasmessa dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al Sindaco di Corigliano-Rossano, sul disastro da quest’ultimo prodotto sulla Baker Hughes, rappresentano l’umiliazione più grande che questo territorio e l’intera Città potessero ricevere”.
È quanto dichiara Pasqualina Straface, consigliere regionale e comunale, scandendo qualora ve ne fosse mai stato bisogno, i sentimenti di totale disapprovazione e di definitiva delusione rispetto al comportamento, fino alla fine isolazionista, arrogante, autoritario e privo di ogni prospettiva, imposto da Stasi ad una Città, ad un territorio e ad una regione che non hanno mai condiviso questo autolesionismo ideologico e del quale pagano le peggiori conseguenze le nuove generazioni.
“Come abbiamo già spiegato in altre occasioni, nessuno ha mai avuto alcun dubbio sulle reali motivazioni che hanno indotto la Baker Hughes a ritirarsi da un progetto che, lo ricordiamo, avrebbe investito in questa terra oltre 60 milioni di euro con 200 unità lavorative nell’immediato ed un indotto progressivo stimato in 1000 posti di lavoro.
Oggi – ed in questo consiste l’umiliazione collettiva subita a causa di Stasi – la conferma ufficiale che è stata questa l’unica motivazione della rinuncia della multinazionale statunitense al progetto proposto per il Porto viene addirittura attribuita ad un Ministro della Repubblica, ad un autorevole rappresentante dello Stato che nulla ha potuto fare, nonostante gli auspici, i tentativi e la determinazione dello stesso Presidente Occhiuto, per far ritornare sui suoi passi quell’importante investitore internazionale che, letteralmente maltrattato dal Sindaco di questa Città, ha puntato tutto su Vibo Valentia”.
Così Pasqualina Straface, consigliere regionale e comunale di Corigliano-Rossano.