“La distruzione, a spese dei contribuenti, della rotonda di via Pasquale Rossi, orgoglio e vanto del ‘demolition man’ dell’esistente, al secolo Franz Caruso, in tandem con il suo assessore “progressista reazionario”, Damiano Covelli, sta già producendo i suoi effetti, di cui però non ci si può né vantare e né inorgoglire: una serie di incidenti stradali e anche di una certa gravità. L’ultimo, in ordine di tempo, lo scorso 13 luglio, dopo quelli verificatisi il 15 giugno, in quel venerdì ben due, uno al pomeriggio e uno a tarda sera, e il 19 giugno, come è ben documentato dalle cronache cittadine reperibili sul web.
Era facile profezia intuire che allargare la disponibilità delle sedi carrabili in centro città allo scopo di favorire tragitti apparentemente più brevi non avrebbe ridotto il traffico veicolare ma lo avrebbe al contrario reso molto pericoloso: gli scellerati e inutili provvedimenti assunti dall’amministrazione comunale, aumentando i flussi di traffico hanno, per esempio, saturato l’ex via Roma tutto a discapito delle politiche di avanguardia ecologica e di progresso che avevano connotato l’azione amministrativa della giunta guidata da Mario
Occhiuto.
Avevamo già denunciato che a monte di queste decisioni di cambio della mobilità veicolare non c’era alcuna strategia, nessuno studio, la benché minima traccia di ponderazione su ciò che si andava ad attuare. Prima di questa scellerata, improvvida e nonché annebbiata visione di come il traffico nel centro cittadino andava disciplinato, via Misasi non era più interessata da incroci interferenti: i sinistri azzerati, smog incisivamente diminuito anche grazie alla presenza di quello spazio pedonale di vivibilità, di socializzazione, di sicurezza e di progresso costruito dinanzi alle scuole «Zumbini» e «Pezzuti». E grazie alla tanto vituperata rotonda di via Pasquale Rossi incidenti del tipo di quelli che si sono verificati da quando è stata demolita, non ve ne erano più.
È di tutta evidenza che, al netto dell’indisciplina e dell’imprudenza di chi guida, c’è qualcosa che non va.
Demolire senza costruire un’alternativa di sicurezza stradale e soprattutto nella totale e benché minima assenza di previsione lucida di quanto potrebbe verificarsi – e che nei fatti è purtroppo accaduto – denota un dilettantismo che rasenta il ridicolo se non fosse che le circostanze potrebbero essere tragiche.
E allora ci sono solo due soluzioni: o ripristinare la rotonda – che il sindaco demolitore ha sarcasticamente chiamato «giostra» – oppure ripristinare i semafori di via della Repubblica e di via Simonetta. Con un ulteriore ritorno al passato, congestione di traffico e smog, anche acustico. Con buona pace delle politiche ambientali tanto care alla sinistra. Evidentemente non a quella che governa la città. Ammesso che di sinistra si tratti
perché da quasi tre anni si è contraddistinta unicamente per la furia iconoclasta di distruggere ciò che si era realizzato in barba al progresso e al futuro di Cosenza e dei suoi abitanti. Ma non erano progressisti?”.
E’ quanto si legge in una nota firmata dai consiglieri comunali di opposizione: Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto, Lucanto, Ruffolo, Spadafora e Spataro.