Teatro diffuso, cittadinanza attiva, benefici sul tessuto sociale sono stati i temi affrontati nella recente seduta della Commissione Quartieri, che ha ospitato, per l’occasione, Teresa Nardi e Luca di Pierno, fondatori dell’associazione “Il Teatro dei Fliaci”. L’incontro, presieduto dalla consigliera Alessandra Bresciani, è stato organizzato con l’intento di realizzare un progetto teatrale dai risvolti sociali nei quartieri più periferici della città dei Bruzi. Lo scopo è duplice: avvicinare e coinvolgere i cittadini all’antichissima arte teatrale e contestualmente riqualificare e rivitalizzare soprattutto le periferie urbane. Un’azione di rigenerazione dei luoghi che mira anche a includere i soggetti più fragili della società. Un obiettivo ambizioso sul quale si è discusso con i componenti della Commissione e con Nardi e di Pierno, che oltre a voler “fare” teatro in maniera accademica, tradizionale, non disdegnano gli aspetti sociali che possono derivare dalla recitazione.
«L’attività teatrale che decliniamo per e con i cittadini si rivolge a più settori della società, perché abbiamo pensato a un elemento importante che è la teatralità diffusa», hanno dichiarato Nardi e di Pierno, «per questo pensiamo di porre le periferie al centro, avvicinare il cittadino alla cultura, creare un sentimento di appartenenza. Il teatro può essere fatto ovunque, ciò contribuisce a far sentire le persone parte integrante dei luoghi e creare una cittadinanza attiva. Attraverso i nostri laboratori, il lavoro teatrale diventa un mezzo di benessere nei luoghi della fragilità, come i centri diurni e di accoglienza. Ci piace portare il teatro tra la gente ed essere di supporto in determinati contesti».
Il teatro scioglie nodi e sblocca situazioni irrisolte. Nell’ambito urbano c’è un percorso iniziato con il Circolo Popilia, dove i ragazzi hanno scoperto un mondo nuovo anche attraverso il momento conviviale, la condivisione e, spesso, la risoluzione dei problemi.
La Commissione si è detta favorevole alla realizzazione di un progetto corale che porti le periferie al centro, aiuti i soggetti fragili e ridoni all’arte la sua giusta importanza.