di Roberta Mazzuca e Walter Alberio – Il Movimento 5 Stelle chiude la campagna elettorale in Calabria. Da Reggio Calabria a Cosenza, in contemporanea con il comizio a Roma di Giuseppe Conte, i candidati locali hanno incontrato i cittadini per la volata finale.
LA CHIUSURA A COSENZA. Anche nella città bruzia giunge al termine la campagna elettorale per il Movimento 5 Stelle, con la candidata alla Camera dei deputati Anna Laura Orrico, già sottosegretario alla Cultura nel Conte II, che ricorda i risultati raggiunti per il territorio e prospetta quelli futuri. Accanto a lei, il deputato uscente Alessandro Melicchio.
Punto principale del suo agire, dice, l’attenzione al centro storico di Cosenza affinché possa essere punto di riferimento per la cultura. Ricorda la realizzazione nell’ex convitto nazionale del laboratorio per il restauro dei beni culturali, del laboratorio avanzato per la digitalizzazione e il restauro del patrimonio librario, dell’incubatore per le imprese culturali e turistiche. E ancora i progetti di dissesto idrogeologico, illuminazione, decoro urbano, realizzazione di spazi pubblici, accanto alla riqualificazione della villa vecchia. Il progetto di 5 milioni per riqualificare la biblioteca civica, realizzare la messa in sicurezza strutturale e garantirne la fruibilità con una biblioteca dedicata ai ragazzi.
“Ma non solo Cosenza. Ho lavorato anche su Sibari, dove il parco archeologico sta ritornando alla legalità, ho recuperato 22 milioni di euro che si stavano perdendo. Ho salvato anche Capo Colonna, dove sotto c’è un’erosione costiera importante su cui la Regione Calabria avrebbe dovuto intervenire. Avrò fatto almeno una decina di riunioni, non siamo riusciti a farle spillare nemmeno un euro, e alla fine come Ministero della Cultura ho deciso di intervenire per la messa in sicurezza. Poi, ancora, il parco archeologico di Palmi, e l’istituzione del fondo destinato ai piccoli musei”.
E sulle infrastrutture si rivolge direttamente al centrodestra e al sogno del Ponte sullo Stretto: “Ci vuole propinare il Ponte sullo Stretto, ma non è fattibile, perché le due zolle su cui si muovono la Calabria e la Sicilia sono in continuo movimento. Ma prima di fare il ponte, ci vogliamo arrivare a Reggio con delle strade degne di questo nome?”.
Legalità e fine del familismo amorale elementi imprescindibili per Orrico, che sottolinea “quanto alle nostre latitudini la democrazia sia limitata dal fatto che la maggioranza delle forze politiche sceglie sempre di candidare i figli di, i mariti di, una trasmissione dinastica di un diritto di nascita a governare. Siamo stufi, è arrivato il momento di porre fine a questo familismo amorale. Noi siamo figli di questa Calabria, non abbiamo dietro un legame con nessun tipo di famiglia o dinastia”.
Sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del M5S, non c’è alcun dubbio: “Ha subito una campagna diffamatoria, ma tante famiglie hanno grazie al reddito un tetto, tanti ragazzi hanno preso laurea, tanti commercianti hanno avuto respiro perché il reddito ha permesso alle persone di poter tornare ad acquistare. Vanno migliorati e intensificati i controlli, certo, ma le truffe sono comunque minori rispetto a quelle delle pensioni di disabilità, ad esempio. Se non ha funzionato è anche colpa delle regioni, erano stati stanziati 77 milioni destinati a nuove assunzioni per i centri dell’impiego in Calabria. Sapete quanti ne sono stati spesi? Zero”, urla la platea.
LA CHIUSURA A REGGIO CALABRIA. C’è ottimismo a piazza Duomo. La sensazione, dicono, è quella di un Movimento rigenerato dalla campagna elettorale e dall’effetto-Conte.
“Abbiamo fatto una campagna elettorale ‘porta a porta’, incontrando molte persone nei 71 comuni del collegio”, ci ha detto Fabio Foti, a margine del comizio. “Gli elettori – spiega il candidato alla Camera nel collegio uninominale di Reggio Calabria -riconoscono all’ex premier di aver pensato ai bisogni del popolo: dal reddito di cittadinanza al Superbonus. Ma avremo un risultato sorprendente anche al Nord”.
Un Movimento che dovrà strutturarsi e darsi una organizzazione sui territori e che nel frattempo “sta cambiando pelle”. La collocazione politica è “direi a sinistra di un Partito Democratico sempre più vicino alla restaurazione della Dc”, afferma Foti.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Giuseppe Auddino, candidato M5s al Senato nel collegio uninominale Catanzaro-Reggio-Vibo: “Il Movimento 5 Stelle sta cambiando in meglio con il nuovo corso di Conte. Solo noi abbiamo parlato di Transizione Ecologica e del porto di Gioia Tauro che oggi accoglie navi di 24mila teu”.
Dal porto di Gioia Tauro al nuovo aeroporto. Proprio sullo scalo gioiose, l’ex ministro Danilo Toninelli ha incentrato il suo intervento. “Il modello operativo politico del M5s è quello usato per il dossier del porto di Gioia Tauro”, afferma in un videomessaggio. “Lo abbiamo salvato noi”.
Tra gli obiettivi programmatici del M5s, ora spicca la costruzione di un nuovo aeroporto di caratura internazionale a Reggio Calabria. Secondo Foti, la ristrutturazione del “Tito Minniti” rappresenterebbe solo “il maquillage di una struttura vetusta, non in grado di reggere le richieste di un mercato internazionale. La Conferenza dei Servizi ci darà un contentino ogni 3 o 4 mesi con l’attivazione di un volo. La nostra visione politica è differente: l’aeroporto dello Stretto dovrà essere un aeroporto Mediterraneo. Ci sono vari progetti che in meno di un lustro potrebbero ricollocare questa aerea. La Sacal serve principalmente l’hub di Lamezia e non può andare incontro agli interessi dei reggini e messinesi. Serve invece una governance che coinvolga le Camere di Commercio e i fondi internazionali che tanto bene hanno fatto nei management di molti aeroporto italiani”.
Nel corso dell’incontro, anche il videomessaggio di Federico Cafiero De Raho (“Ndrangheta, vera zavorra dell’economia, deve sparire”), capolista M5s, e l’endorsement di Michela Calabrò, presidente di Arcigay Calabria: “La campagna elettorale che avete realizzato è stata densa di riferimenti fermi e risoluti sui temi delle pari opportunità e dei diritti LGBTQ+”.