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Lamezia, la vaccinazione anti Herpes Zoster: “Una prevenzione che va oltre l’età e protegge i fragili”

Un confronto scientifico, culturale e formativo che ha posto al centro la prevenzione e la tutela dei soggetti fragili. Si è svolto nei giorni scorsi a Lamezia Terme il corso “La vaccinazione anti Herpes Zoster: un percorso da costruire insieme”, promosso dalla SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) con il contributo non condizionante di GSK e con il patrocinio di numerosi enti e associazioni. L’appuntamento ha visto il coinvolgimento di medici, specialisti, farmacisti, professionisti sanitari e associazioni impegnati a fare rete per promuovere la cultura vaccinale e la protezione della popolazione.
Ad aprire i lavori la dottoressa Lucia Muraca, responsabile scientifico del corso e referente regionale SIMG per l’area fragilità in Calabria, che ha sottolineato: «L’Herpes Zoster non è una malattia che riguarda solo la terza età. È una patologia trasversale che può colpire anche soggetti adulti più giovani, soprattutto in presenza di fattori di rischio e comorbidità. La vaccinazione è uno strumento di prevenzione fondamentale, previsto nei LEA e raccomandato non solo per gli over 65 ma anche per i soggetti fragili a partire dai 18 anni».
La giornata ha approfondito i molteplici aspetti clinici dell’infezione da Herpes Zoster, comunemente noto come “Fuoco di Sant’Antonio”, una malattia dolorosa legata alla riattivazione del virus Varicella-Zoster, che può avere complicanze anche molto gravi come la nevralgia post-erpetica, la perdita della vista, complicanze neurologiche e cardiovascolari.
«Parliamo di una patologia che può avere esiti drammatici sulla qualità della vita — ha spiegato Giuseppina Berardelli, infettivologa — e le sue complicanze non vanno sottovalutate. Proprio per questo è indispensabile sensibilizzare la popolazione e aumentare la copertura vaccinale».

A rafforzare il messaggio anche il contributo del dottor Giacomo Leuzzi, che ha evidenziato come l’Herpes Zoster «rappresenti ancora oggi un problema spesso sottovalutato e di difficile gestione in medicina generale, anche per la scarsa consapevolezza nei pazienti adulti non ancora anziani».
La dottoressa Teresa Del Giudice, oncologa, ha richiamato l’attenzione sul legame tra infezione da Herpes Zoster e pazienti oncologici: «In chi è già colpito da tumore il rischio di Herpes Zoster è più alto, così come il rischio di complicanze. La vaccinazione rappresenta quindi un’arma preventiva particolarmente importante in queste popolazioni vulnerabili».
Il dottor Francesco Spagnolo, pneumologo, ha invece sottolineato i rischi aumentati nei pazienti con BPCO e l’impatto del Covid-19: «Studi recenti mostrano che chi ha contratto il Covid-19 può avere un rischio aumentato di sviluppare Herpes Zoster anche nei mesi successivi all’infezione. Inoltre, nei pazienti con BPCO il rischio di ammalarsi aumenta sensibilmente, specie se in terapia steroidea».
Importante anche il contributo del dottor Carlo Barbalace, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Catanzaro, che ha evidenziato il ruolo del farmacista come primo presidio di prossimità: «Siamo spesso i primi interlocutori dei pazienti e possiamo svolgere un ruolo chiave nel promuovere corretta informazione, sensibilizzazione e adesione alle vaccinazioni, lavorando in sinergia con i medici di medicina generale e gli specialisti».
«L’Herpes Zoster è la riattivazione del virus Varicella-Zoster che colpisce le strutture nervose, determinando spesso una condizione di dolore intenso e persistente — spiega il dottor Pietro Maglio, Anestesista e Algologo, Responsabile del Centro di Terapia del Dolore presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Dulbecco —. Alla riattivazione virale si associa, nella maggior parte dei casi, una dolorosa eruzione cutanea che, pur potendo comparire in diverse parti del corpo, si manifesta più frequentemente su un solo lato del torace o dell’addome sotto forma di una striscia di vescicole. Questo dolore, che accompagna l’eruzione e spesso perdura nel tempo, rappresenta il motivo principale per cui i pazienti si rivolgono ai nostri ambulatori di terapia del dolore. È proprio il dolore nevralgico post-erpetico una delle complicanze più temibili, che può compromettere gravemente la qualità della vita».
Nella veste di presidente del Lions Club Catanzaro Host, Maglio, ha espresso la piena soddisfazione per l’iniziativa: «Il Lions è da sempre al fianco dei più fragili e promuove la salute come missione. La vaccinazione rappresenta la più potente arma preventiva che abbiamo a disposizione. Serve una corretta comunicazione, trasparente e accessibile, affinché la popolazione comprenda l’importanza di aderire ai programmi vaccinali. Se pensiamo, ad esempio, al papilloma virus o alla varicella-zoster, i vaccini possono letteralmente cancellare patologie altamente invalidanti e perfino letali».
L’incontro ha ribadito come solo attraverso il lavoro sinergico di tutti gli operatori sanitari e attraverso un dialogo costante tra professionisti e cittadini sia possibile superare i dubbi, contrastare la disinformazione e tutelare davvero i soggetti più vulnerabili. La prevenzione vaccinale non è solo un atto medico, ma un investimento collettivo sulla salute.

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